E’ «potenzialmente illegittimo» il contratto dei Rider firmato da Assodelivery e Ugl. A pochi giorni dalla sigla del primo accordo collettivo che regolamenta i rapporti di lavoro dei ciclo-fattorini che lavorano per Le grandi piattaforme digitali è il Ministero del Lavoro, impegnato in queste settimane in un’operazione di mediazione tra tutte le parti sociali coinvolte per la definizione di un ampio e rappresentativo CCNL di settore, a prendere posizione sulla fuga in avanti delle due sigle associative.
A rivelarlo è il quotidiano il manifesto in edicola oggi che specifica come, per l’esattezza sia stato l’Ufficio legislativo del Ministero, guidato dal giudice Giuseppe Bronzini, a scrivere:
“Nella lettera in tre pagine e in sei punti il ministero demolisce il contratto. Sottolineando come la legge «demanda ai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali (e quindi non solo una, ndr) e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale la determinazione del compenso dei lavoratori autonomi che svolgano attività di consegna di beni per conto altrui». Per questo «l’accordo sembrerebbe non idoneo a derogare alle regole, laddove in particolare disciplina il compenso dei lavoratori»“.
Una doccia fredda per Assodelivery (a cui fanno capo le multinazionali delle piattaforme digitali della consegna del cibo a domicilio Deliveroo Glovo Just Eat Social Food e Uber Eats), che con la lettera viene sostanzialmente inviata a tornare al tavolo unitario. Tavolo che il Ministero del Lavoro ha convocato nuovamente per il 24 settembre secondo quanto fa sapere la Cgil, presente alla trattativa con Cisl, Uil e alcuni gruppi 2autonomi“ di rider (Deliverance Milano, Riders Union Bologna, Riders Union Roma riuniti in «RiderXidiritti»).