“Allargheremo la platea dei codici Ateco e aumenteremo la dotazione del Fondo destinato alle aree del Paese con maggiori restrizioni” lo dice, in un’intervista la Vice Ministro dell’Economia Laura Castelli al quotidiano la Repubblica in edicola oggi, in cui conferma che il Governo sta lavorando per ristorare quelle attività non direttamente coinvolte dal Dpcm del 24 ottobre sulle chiusure e finora escluse da ogni intervento sui ristori.
“Fondo perduto – prosegue la Castelli – per tutte quelle attività imprenditoriali, professionali, di lavoro autonomo e artigiano che pur non avendo direttamente subito limitazioni dai Dpcm, hanno comunque avuto un impatto negativo sul fatturato. Ci stiamo lavorando con gli uffici del Mef”.
Dunque mentre le associazioni di categoria di artigiani, commercianti professionisti chiedono di erogare contributi a fondo perduto prescindendo dai codici Ateco, sembra proprio che la strada che l’Esecutivo intende perseguire sia quella già tracciata dai precedenti decreti legge a partire dall’ultimo, il Decreto Ristori e il suo bis attualmente in discussione in Parlamento per la conversione in legge.