Come favorire la massima diffusione del vaccino anti-Covid senza imporne l’obbligatorietà? Su questo interrogativo si muove il dibattito politico europeo oltre che quello interno, che ha all’attenzione la proposta del “passaporto vaccinale”.
Ne parla il Corriere della Sera in edicola oggi che sottolinea come la questione sia controversa e presenti delle criticità giuridiche:
“Il vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic, al termine del Consiglio Affari generali, ha ricordato che «la vaccinazione è facoltativa» e che «ci sono tanti che non possono essere vaccinati». La Commissione vuole «evitare di creare un trattamento differenziato tra le persone o limitare i loro diritti». Nella lettera d’invito ai leader Ue, Michel spiega che «l’accelerazione della vaccinazione in tutta l’Ue è la nostra priorità assoluta» e che «il processo di vaccinazione apre il dibattito sulla certificazione»”.
Dunque l’orientamento europeo che emerge porta ad escludere certamente che sarà introdotta l’obbligatorietà, ma crescono anche i dubbi su un passaporto vaccinale. La soluzione per indurre quante più persone possibili a sottoporsi al vaccino dunque potrebbe non essere questa.