Il Governo “dimissionario” con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in testa (vedi foto) sembra orientato verso una decisione: la tregua fiscale, che prevedeva uno stop al pagamento delle imposte per quelle imprese più duramente colpite dalla pandemia, sta per finire. Lo riporta il quotidiano Il Tempo in edicola oggi secondo cui l’attività di riscossione partirebbe dunque dal primo febbraio e dovrebbe essere prevista una riduzione degli importi per alcune categorie, anche se non è chiaro come e quando.
D’altra parte, però, il ministro assicura che verranno erogati ristori anche per il 2021, «per arrivare a una eliminazione o riduzione delle imposte».
A offrire una spiegazione di facile comprensione di come dovrebbe funzionare questo meccanismo di «compensazione» tra ristori e debiti fiscali è proprio il quotidiano di Piazza Colonna, che riporta il seguente esempio: “se un’impresa deve 100 neuro di tasse non pagate e deve ricevere ristori per 90, otterrà solo 10 di cash. Insomma niente soldi per ripartire e debito fiscale azzerato. Un po’ poco. E soprattutto gioco delle tre carte di Gualtieri che ossessionato dal deficit da contenere per non sfidare l’ira di Bruxelles, ottiene due, anche tre piccioni con una fava: emette meno debito per pagare i ristori, iscrive meno spese in bilancio e registra la compensazione come un incasso fiscale e cioè come un’entrata”.
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