Dopo le prime forniture dei primi vaccini anti-covid arrivano quelle di AstraZeneca, che nel frattempo ha ricevuto l’autorizzazione dell’AIFA alla somministrazione in Italia.
Le caratteristiche base di questo vaccino, che ne sconsigliano l’utilizzo per le persone che hanno più di 55 anni, fanno sì che il Governo debba rivedere il piano vaccinale nazionale.
A mettere in evidenza le possibili novità che riguarderanno la somministrazione del vaccino a talune categoria lavorative è il Corriere della sera in edicola oggi:
“si comincerà quindi ad usarlo con i lavoratori dei servizi essenziali. Al primo posto la scuola, non solo gli insegnanti ma anche il personale amministrativo e i bidelli. E’ un modo per sostenere il ritorno alla didattica in presenza fino alla fine dell’anno scolastico. E anche un effetto collaterale della crisi di governo, visto che da tempo lo chiede Italia Viva. Poi ci saranno i militari, decisivi per la logistica d’emergenza in più occasioni, e le forze dell’ordine, che in linea di massima non possono lavorare in smart working. Le persone di queste 3 categorie che hanno più di 55 anni avranno gli altri due vaccini autorizzati, Pfizer e Moderna. Che però sono dedicati in via prioritaria a medici e infermieri, per i quali sono cominciati i richiami, e agli over 80, dove invece stiamo per partire”,