Il percorso verso un Governo “del presidente” con personalità di “alto profilo”, come annunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mettono automaticamente gli attuali ministri fuori dalla porta. E così anche per la pentastellata Ministra del Lavoro uscente, Nunzia Catalfo.
Mario Draghi in giornata riceverà formalmente l’incarico da parte del Capo dello Stato e nelle prossime ore lavorerà per costruire una squadra composta da Tecnici di esperienza ciascuno nel proprio ambito di competenza.
E così per il Ministero del Lavoro si fa avanti un nome che Il Mattino – ma a bene vedere anche la Repubblica – in edicola oggi ritenga sia il papabile successore della Catalfo:
“Nome altrettanto sperimentato e con esperienza governativa è quella di Enrico Giovannini: l’ex presidente dell’Istat oggi docente e coordinatore dell’Alleanza per lo Sviluppo sostenibile potrebbe tornare al dicastero del Lavoro”.
Nel suo caso dunque si tratterebbe di un ritorno al Ministero di Via Veneto visto che lo ha presieduto dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 (fonte: Wikipedia), quando a Capo del Governo c’era il democratico Enrico Letta. Una breve esperienza che però ha lasciato il segno in quando fu lui per la prima volta a varare la riforma del contratto a termine senza obbligo di indicare una motivazione (cd. contratto a termine “acausale”), che poi aprì la strada alla riforma complessiva del Jobs Act voluta dal Governo di Matteo Renzi. Riforma superata solo nel 2018 dal Decreto Dignità fortemente voluto dal M5S.
Durante il Governo Conte-bis, Giovannini è stato dato parte del team di esperti incaricati di elaborare delle proposte per la ricostruzione post-pandemia.
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