Dopo un primo rallentamento della campagna vaccinale contro il Covid-19, Governo e Regioni hanno stabilito un piano che prevede di suddividere la distribuzione dei vaccini in quattro fasi e aspettare marzo, quando dovrebbero arrivare 8 milioni di dosi, per incrementarne la somministrazione. Si è concordi ad iniziare con operatori socio-sanitari, over 80 (fase 1) e persone definite fragili e vulnerabili, con gravi patologie pregresse (fase 2), ai quali verranno somministrati i vaccini di Pfizer e Moderna.
Ma è la terza fase a rappresentare una novità.
Ne parla il quotidiano la Repubblica in edicola oggi: “la fase 3 invece partirà con un vaccino diverso, quello di AstraZeneca, che come noto assicura una copertura inferiore (circa il 60%), e proprio per questo sarà contemporanea alle prime due. Le prime somministrazioni si faranno da qui a pochi giorni, comunque entro il 15 del mese. Devono essere protette 3 milioni e 894 mila persone. Personale docente e non docente della scuola di meno di 55 anni (circa 1 milione e 100 mila persone), forze armate e di polizia (550 mila), polizia penitenziaria, personale carcerario e detenuti (97 mila persone), operatori di luoghi di comunità civili e religiosi e altri servizi essenziali”.
Per tutte le altre persone, bisognerà dunque attendere la fase 4, anche se ancora non si sa quando partirà la campagna vaccinale e quale vaccino sarà utilizzato anche perché si tratta di una fase che appare ancora distante.