Ha fatto scalpore nella serata di ieri, domenica 14 febbraio, l’ordinanza del Ministro della salute Roberto Speranza che a poche ore dall’apertura degli impianti sciistici prevista per oggi e approvata ormai da tempo dal Cts, ha predisposto la chiusura di tutti gli impianti fino al 5 marzo, data in cui dovrebbe scadere il Dpcm attualmente in vigore.
Questa decisione ha messo ulteriormente in ginocchio tutte le migliaia di persone che vivono con il turismo invernale, ecco perchè Luca Zaia, governatore della regione Veneto chiede al Governo guidato da Mario Draghi di provvedere rapidamente non solo con i ristori ma anche con un risarcimento.
E lo fa in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in edicola oggi:
“dietro alla montagna invernale ci sono sì gli impianti di risalita, i grossi operatori. Ma c’è anche una nuvola densa di piccole attività, dalla ristorazione ai maestri di sci, che non è codificata ma è imponente. Ci sono gli stagionali… Il danno è colossale”.
“Perchè un risarcimento al di là dei ristori?“ chiede il giornalista Marco Cremonesi.
“Perchè in questo caso nella prospettiva di riaprire a breve, gli operatori avevano già battuto le piste e messo le indicazioni, bar, ristoranti e rifugi avevano fatto magazzino, gli stagionali si erano diretti in montagna… A tutte queste persone dici di no il giorno prima? Dopo investimenti particolarmente gravosi, dopo una stagione come quella che è stata? Non ci sono parole per descrivere la rabbia, motivata dei nostri operatori”, conclude l’esponente leghista.
LEGGI ANCHE:
Impianti Sci, Repubblica: chiusura “non vale” fino al 5 marzo…
Stop impianti Sci, Lega: Decreto Ristori 5 non basta, il motivo
Sci, clamoroso dietrofront del Ministero: “Variante Covid dilaga, impianti fermi”