Dopo l’incontro tra il nuovo Ministro del lavoro Andrea Orlando e i sindacati dei lavoratori, nella giornata di ieri è stata la volta del confronto con i rappresentanti delle Imprese, nel tentativo di cercare un punto d’incontro tra le parti in vista del varo del decreto Ristori 5 e di una riforma degli ammortizzatori sociali.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera in edicola oggi, durante l’incontro Confindustria ha proposto una: “proroga del blocco dei licenziamenti solo per le attività chiuse per legge. Negli altri casi, soluzioni per uscire gradualmente dal divieto di licenziare”.
Questa posizione è stata esposta dal vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe, che avrebbe dichiarato: “Dove ci sono attività ferme perché il governo decide di fermarle è giusto che ci sia il blocco dei licenziamenti, così come è corretto che ci sia il riconoscimento dei costi di gestione e il differimento degli oneri fiscali e contributivi. Dove non ci sono condizioni di sospensione per legge – prosegue Stirpe – ma riduzione di attività dovute al mercato, dobbiamo consentire alle aziende di potersi riposizionare, per far ripartire il mercato del lavoro”.
Dai pochi elementi a disposizione la proposta avanzata dalla Confindustria parrebbe voler circoscrivere il divieto di licenziamento ai soli settori direttamente coinvolti dalle chiusure per provvedimento legislativo o pari atto avente forza di legge. Tenendo invece fuori quelle aziende appartenenti a settori Si tratta di una
La proposta meriterebbe almeno di essere meglio approfondita perchè sembra essere debole, e proprio nell’interesse aziendale, nel momento in cui trascura che una miriade di aziende nei mesi dell’emergenza, e fino ad oggi, hanno di fatto chiuso le serrande per mancanza di lavoro in quanto collegate alla filiera dei settori “chiusi per legge” come ad esempio il turismo, spettacolo, cinema, servizi, ecc.
È evidente che le richieste di Confindustria si allontanino molto da quelle dei sindacati, per cui, stando al Corriere della Sera, si ipotizza una miniproroga del blocco dei licenziamenti per tutti, probabilmente fino a giugno, in attesa di mettere a punto una più chiara exit strategy che tenga conto anche delle politiche attive per l’occupabilità e il sostegno al reddito.
Tatiana Morellini