Dopo le dimissioni con la delegazione renziana nel Governo Conte, la Ministra della Famiglia Elena Bonetti è tornata, anche con Draghi, ad occupare la casella del Ministero che si occuperà di guidare verso la riforma del Family Act che prevede quale misura-chiave l’introduzione dell’Assegno unico di 200 euro per i figli fino a 21 anni, finanziata dalla Legge di Bilancio dal 1° luglio ma in attesa della norma attuativa.
“Il Family Act non è però ancora entrato in vigore e nel frattempo le difficoltà delle famiglie sono aumentate“, fa notare la collega giornalista Flavia Amabile.
“Il Family è una riforma attesa ed è in corso, ma servono anche misure urgenti a sostegno del lavoro femminile. Credo che questo punto vada trattato con una fiscalità agevolata, serve un forte sostegno al credito e alle imprese femminili, serve incentivare la formazione Stem e servono politiche attive per impedire che le donne escano dal lavoro e incentivare il loro reinserimento. Servono elementi di sostegno delle infrastrutture sociali come il piano straordinario dei nidi su cui sono già stati investiti 2,5 miliardi, che avrà un ulteriore incremento grazie al Recovery. Il Family Act prevede anche un riforma del congedi parentali ed è urgente lavorare sulla parità salariale”.
Le parole di risposta della Ministra, elusive rispetto alla riforma del Family Act e dell’Assegno unico spingono a pensare che in questo momento il Governo ha le idee poco chiare sui tempi e le modalità della riforma. Il che conferma quanto anticipato nei giorni scorsi in una nostra news: per approfondire clicca qui.
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