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Decreto Sostegno, Il Sole 24 Ore: nuova tornata di ristori in ballo, i settori interessati

Il Governo Draghi ha deciso di dire addio al decreto Ristori 5, mentre è in arrivo un altro decreto legge, rinominato Decreto Sostegno, che si pone come obiettivo quello di aiutare le attività economiche e i lavoratori pesantemente danneggiati dalla crisi pandemica.

Il nuovo decreto non è stato ancora approvato, ma sono in corso consultazioni per passare al vaglio le centinaia di proposte provenienti dai settori in crisi e dai vari dicasteri, così da redigere un testo finale che contenga tutta una serie di interventi mirati a risolvere le situazioni più urgenti.

Tra le misure previste dal Decreto Sostegno, saranno sicuramente presenti ristori – dunque l’erogazione di fondi – per le attività economiche più colpite dalla crisi, quali ad esempio le imprese chiuse per legge e le attività della filiera colpite indirettamente dalle chiusure.

I tempi per l’approvazione del nuovo decreto potrebbero subire dei ritardi dovuti a calcoli e verifiche contabili per decidere come impostare la nuova tornata di ristori, ma da Il Sole 24 Ore in edicola oggi vengono rilasciate alcune anticipazioni sulle misure che il Governo prenderà per supportare questi settori:

I punti (quasi) fermi per ora riguardano la base di calcolo, che sarà rappresentata dalle flessioni di fatturato del 2020 rispetto al 2019, e la soglia per l’accesso agli aiuti, che dovrebbe attestarsi al 33%. L’idea è di procedere su più livelli, per riservare ai professionisti e alle microimprese una via più veloce fondata su un forfait a fondo perduto. Per le attività più grandi la divisione dovrebbe operare in base al fatturato e al numero di dipendenti per differenziare il percorso dei ristori, che sarebbero parametrati ai costi fissi non coperti da altre misure. Ma nel mosaico devono trovare posto gli aiuti su misura per il turismo invernale e per gli altri comparti colpiti più direttamente dalle ultime chiusure, come le fiere e i tour operator. Senza contare che la moltiplicazione delle restrizioni, anche locali, che dovranno essere indennizzate dal nuovo meccanismo creano problemi aggiuntivi alle famiglie alle prese con il ritorno della didattica a distanza. Al punto che nel provvedimento dovrebbe entrare il rinnovo (costo 50 milioni) dei congedi parentali straordinari finora retribuiti al 50%“.

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