Firmato il primo Dpcm dell’era Draghi.
Lo annunciano in conferenza stampa in diretta da Palazzo Chigi i Ministri della Roberto Speranza (Salute) e Mariastella Gelmini (Autonomie), in foto.
Il decreto che conferma buona parte delle regole vigenti sarà in vigore dal 6 di marzo al 6 di aprile, compresa la festività della Pasqua dunque.
Per ulteriori dettagli da offrire ai nostri lettori ci riserviamo di leggere il testo definitivo. Vale la pena tuttavia sottolineare quanto detto dai membri governativi in conferenza stampa.
“Il principio guida del nuovo dpcm, adottato dopo confronto ampio con Parlamento e Regioni, è la tutela della salute come questione fondamentale e faro, linea guida essenziale. Per ricostruire il Paese, per lo sviluppo del Paese, bisogna vincere la pandemia”, hanno spiegato.
SCUOLA: NOVITA DEL DPCM
La novità più rilevante del Dpcm è la chiusura delle scuole, che porta l’Italia indietro esattamente di un anno. Era il marzo 2020 quando venivano presi i primi provvedimenti nazionali. Ma stavolta la situazione è un po’ diversa.
“La variante inglese ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani. Questo ci ha portato a determinare che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in Dad, così come nei territori dove il tasso di incidenza” del virus “è pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti”, precisa Speranza.
Dunque scuole chiuse in zona rossa e in zona arancione scuro (in questa fascia oltre alle regole della zona arancione si applicano le chiusure delle scuole vigenti in zona rossa), ma con prevvedimenti che saranno adottati dalle autonomie locali.
“Sono colori che ormai gli italiani hanno imparato a conoscere: le zone rosse, che sono quelle a più alta diffusione del virus, e poi arancioni, gialle e da ultimo la zona bianca con il minor tasso di rischio”, spiega Speranza rilevando che ” in queste ore sono in corso interventi da parte di molti presidenti di Regione volti a costruire un modello che riesce a delimitare con ancora maggiore dettaglio su specifici ambiti sub-regionali. Riteniamo sia una linea che va nella direzione giusta perché produce un effetto ancora più significativo”.