Ieri le parti sociali hanno scritto ai Ministri Andrea Orlando (Lavoro) e Daniele Franco (Economia) chiedendo di velocizzare le operazioni contabili amministrative che devono portare al versamento delle risorse al Fondo Artigiani per pagare la cassa integrazione ai lavoratoria dell’artigianato.
“E’ necessario il trasferimento in “tempi rapidissimi ed in maniera integrale” delle risorse a FSBA per garantire l’erogazione del sostegno al reddito per le lavoratrici ed i lavoratori delle imprese artigiane, “vista la gravissima situazione determinata da ritardi ingiustificati e non più spiegabili agli interessati e all’opinione pubblica”.
Questo il succo della lettera, riportata in alcuni dei suoi passaggi da un comunicato della CNA.
Tutti i firmatari sottolineano quanto sia stato importante, il 25 febbraio scorso, la firma da parte del Ministro Orlando del “decreto di variazione dei capitoli di bilancio che dovrebbe consentire di eliminare l’ostacolo di natura tecnica che ha finora determinato il ritardo nel trasferimento delle risorse a FSBA”.
Tuttavia sottolineano che occorre velocizzare i pagamenti poichè “lavoratrici e lavoratori sono in attesa delle prestazioni relative alle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2020. Si tratta di ritardi ormai divenuti intollerabili”, scrive CNA.
PAGAMENTI DELLA CIG ARTIGIANI 2020: LA NOTIZIA VERA E’ UN’ALTRA
Va innanzitutto ricordato che stiamo parlando dei pagamenti dell’assegno ordinario degli ultimi mesi del 2020 più alcune “code” dei mesi precedenti (siamo ancora lontani infatti dalle liquidazioni delle mensilità del 2021 la cui competenza afferisce alla Legge di Bilancio che l’ha finanziate).
Ma quando avverranno i pagamenti?
Secondo quanto appreso da TuttoLavoro24.it da fonti sindacali del “mondo Fsba” e confermato da alcuni enti bilaterali territoriali, il motivo che ha spinto le parti sociali a firmare la lettera inviata ai Ministri è proprio “figlio” di una evidente difficoltà nel prevedere i tempi tecnici con cui si sarà eseguito il maxi-bonifico al Fondo artigiani.
“Se le parti sociali avessero avuto precise rassicurazioni dai ministeri sulla tempistica ben si sarebbero guardate dallo scrivere una lettera”, ci fanno notare.
Parole di una verità che si fa fatica ad accettare, ma che sono l’esatta fotografia della realtà.
Ora la partita si gioca tutta nel campo del Governo. Spetta ai ministeri fare le mosse giuste e lanciare la palla in avanti per recuperare il tempo perduto, che segnano almeno 10 giorni di ritardo nella consueta tabella di marcia a cui l’iter amministrativo ci aveva abituato.
Nei prossimi giorni ne sapremo certamente qualcosa di più anche in considerazione del fatto che il Ministro Orlando pare voglia di nuovo convocare le parti sociali – guarda un po’ – proprio sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali.
Otello Bianchi