HomeCronaca sindacaleBaker Hughes - Nuovo Pignone. Scatta la mobilitazione

Baker Hughes – Nuovo Pignone. Scatta la mobilitazione

Oggi, 8 Marzo 2021, i coordinatori delle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato in sede di osservatorio nazionale il Presidente Michele Stangarone.

In quella sede è stato affrontato la chiusura dell’anno 2020 e i carichi di lavoro previsti per l’anno 2021. Il presidente ha evidenziato una riduzione del volume di ordinativi nella misura del 8-10%.

Per quanto concerne la politica degli investimenti l’Azienda ha sottolineato che vengono riconfermati gli investimenti nel 2021 per circa 250 milioni di dollari su tutti i prodotti.

In quella sede i coordinatori nazionali hanno chiesto all’azienda chiarimenti in merito ai nuovi prodotti legati alla transizione energetica come la turbina a idrogeno, la cattura della CO2, la geotermia e l’energy storing, e quale piano industriale l’azienda intende mettere in atto nei prossimi anni per la produzione di tali prodotti. Il presidente ha risposto che l’impegno dell’azienda rimane confermato sui prodotti delle energie alternative ma che manca un piano energetico nazionale che aiuti aziende come il Nuovo Pignone ad organizzarsi. Investimenti ed impegni ingegneristici rimangono comunque inalterati.

Il 2020 è stato un anno che ha visto per quanto riguarda TPS un risultato sul fatturato di 6.4 mld di dollari, di cui 3.4 nelle attività di service.

Come segreterie nazionali abbiamo chiesto all’azienda risposte in merito a :

  • La riorganizzazione di alcuni settori come Sales, Service, Commercial e Finance.

  • Cambi organizzativi che sono avvenuti senza che le OO.SS. e le RSU fossero coinvolti

  • Abbiamo chiesto i livelli occupazionali in tutti gli stabilimenti suddivisi per tipologie e le dinamiche degli stessi in funzione dei carichi. Inoltre è stato richiesto all’azienda un quadro complessivo del Farm-out per Ingegneria, Manufacturing e Service.

L’azienda si è resa disponibile a fornire questi dati nelle riunioni di divisionale per i singoli stabilimenti.

Ha lasciato totalmente inevasa, invece, la risposta alla domanda posta dalle OO.SS. rispetto a dove saranno investiti i risparmi dei costi nel 2020 derivanti (causa pandemia) da riscaldamento, manutenzione, acqua, mensa, etc…

Durante l’incontro l’azienda non ha mai affrontato il tema relativo al cambio della turnistica in officina. Non ci è stato detto né se intendono procedure né se hanno rinunciato a tale richiesta.

In ragione di ciò il Coordinamento nazionale di tutti gli stabilimenti e le strutture di FIM, FIOM e UIM che si è riunito immediatamente dopo l’incontro di osservatorio, ha condiviso nuovamente all’unanimità la totale contrarietà al sistema di turnazione proposto dall’azienda e in ragione di ciò il coordinamento ha dichiarato con effetto immediato :

  • LO SCIOPERO DELLE PRESTAZIONI STRAORDINARIE IN TUTTI I REPARTI E UFFICI DELL’AZIENDA

  • I LAVORATORI SI DOVRANNO ATTENERE RIGOROSAMENTE AL CICLO DI LAVORO

  • I LAVORATORI DA REMOTO ESERCITERANNO IL DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE DOPO 8 ORE ANCHE IN REGIME DI AUTODETERMINAZIONE DELL’ORARIO

Tale stato di agitazione è utile e necessario affinché l’azienda dia definitivamente una risposta in maniera chiara ed inequivocabile rispetto alla posizione DI NETTA CONTRARIETA’ (in merito alla turnistica) espressa dalle OO.SS. nazionali , territoriali e dalle RSU di tutti gli stabilimenti con comunicato del 22 Febbraio us.

Le OO.SS. ritengono altresì necessaria la riapertura del confronto sul rinnovo della contrattazione integrativa.

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 8 marzo 2021

 

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Fonte: fiom-cgil.it

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