Il Decreto Sostegni in approvazione nei prossimi giorni (ieri si è saputo dell’ennesimo rinvio) conterrà anche una proroga del divieto di licenziamenti. Si è parlato di un prolungamento fino al 30 giugno: un compromesso tra la posizione dei sindacati, che chiedono una proroga fino a fine pandemia, e le imprese, che vogliono uno stop a quella che viene vista – ormai da un anno – come una limitazione per libertà d’impresa?
Vedremo nei prossimi giorni se queste ipotesi saranno confermate. Quel che appare certo è che insieme ad una proroga del divieto di recesso vi sarà la conferma delle 3 deroghe. Ne parla Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“fino al 30 giugno, resterebbero fuori dallo stop i licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa. E ancora: in caso di accordo collettivo aziendale di incentivo all’esodo, che consente di concordare con ogni singolo dipendente (che è libero di aderire all’accordo) una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Ebbene, in questa ipotesi, i lavoratori escono dall’azienda e beneficiano della Naspi (e probabilmente anche di un incentivo all’esodo da parte del datore). Terzo: sono possibili i licenziamenti intimati in caso di fallimento, quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa, ovvero ne sia disposta la cessazione. Nel caso in cui l’esercizio provvisorio sia disposto per uno specifico ramo dell’azienda, sono esclusi dal divieto i licenziamenti riguardanti i settori non compresi nello stesso”.
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