Facilitare le operazioni di vaccinazione a domicilio affidate ai medici di base.
E’ questo l’obiettivo dell’accordo tra la ASL Roma 1 e Uber, uno dei colossi della Gig economy che attraverso una App installata sullo smartphone mette in collegamento autisti che offrono la prestazioni e i passeggeri che desiderano essere trasportati da un punto all’altro della città.
Solo che questa volta i passeggeri saranno i medici di base impegnati nella campagna di vaccinazione a domicilio delle persone anziane e le categorie fragili. L’accordo prevede l’offerta di un servizio di “oltre 500 corse sui sei Municipi di Roma Capitale di competenza territoriale dell’azienda sanitaria” si legge su quotidianosanita.it, il portale specializzato nelle informazioni che gravitano nel mondo della Sanità e Medicina.
“In questo modo – si legge – , grazie a Uber, ogni giorno partiranno sei mezzi con un autista che condurrà un’équipe sanitaria, composta da medico e infermiere, prima a ritirare il vaccino e poi ad effettuare la somministrazione a domicilio per le persone che non possono recarsi presso i siti vaccinali”.
“La partnership tra Uber Italia e ASL Roma 1 potenzia la capacità di vaccinazione a domicilio già avviata con le nostre unità mobili, le USCAR e le ditte dell’assistenza domiciliare – commenta il Direttore Generale della ASL Roma 1, Angelo Tanese – e rappresenta uno straordinario valore aggiunto dal punto di vista logistico e della mobilità. Inoltre si inserisce nella logica di prossimità con cui la Regione Lazio vuole tutelare le persone più fragili e vulnerabili”.
Un’accordo innovativo a tutti gli effetti, che taglia fuori dalle operazioni di trasporto la categoria tradizionalmente “addetta” al trasporto passeggeri nelle aree urbane, vale a dire i tassisti che versano in una situazione di grave crisi economica a causa dello stop, determinato dalla pandemia, a tutte le attività che facevano da richiamo agli spostamenti come quelle turistiche, convegnistiche, ecc.
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