Si è svolto ieri pomeriggio il vertice di maggioranza convocato dal presidente del Consiglio Mario Draghi per sciogliere gli ultimi nodi politici sul Decreto Sostegni che tengono ancora “bloccato” il testo in una bozza. Obiettivo arrivare entro domani a definire un testo definitivo da approvare venerdì in consiglio dei Ministri. Un rinvio sarebbe “intollerabile”, dicono i partiti da giorni.
E se il Premier tenta di accelerare, sembra che su alcuni capitoli, a partire dal “lavoro”, ci siano alcuni punti da chiarire, indigesti a una parte della maggioranza. A partire dal blocco dei licenziamenti.
La proroga proposta nei giorni scorsi divide in due il mondo del lavoro, tra lavoratori che potrebbero beneficiare di una maggiore tutela con la proroga lunga (fine ottobre) e coloro che, invece, avrebbero una proroga del “blocco” più breve, al 30 giugno, col rischio di essere espulsi dal mercato del lavoro dal 1° luglio.
Lo evidenzia Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“L’altro tema che ieri è stato circondato da incognite riguarda il capitolo lavoro. Sotto esame è finita in particolare l’estensione del blocco dei licenziamenti per tutti fino al 30 giugno e fino al 30 giugno per le Pmi dei settori più direttamente colpiti dalla crisi pandemica. Anche in questo caso è atteso un approfondimento sui numeri, che dovrebbero arrivare oggi sui tavoli dei vertici di governo e maggioranza”.
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