Torna a farsi sentire sulla Scuola l’ex ministra dell’Istruzione nel governo Conte II, la pentastellata Lucia Azzolina. E stavolta sceglie Facebook con un post che mette nel mirino le nuove norme sui concorsi pubblici volute dal Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazion Renato Brunetta.
Si legge così sulla sua pagina: “le nuove norme sui concorsi pubblici, così come scritte, rischiano di tagliare fuori quasi 150 mila giovani neolaureati, under 30, che avevano scelto di fare l’insegnante“.
Nel corso del post ha difeso il decreto Scuola da lei promosso, affermando che tale provvedimento fosse frutto di “battaglie politiche per portare avanti l’idea di una scuola da rinnovare secondo il principio del merito“. Secondo la Azzolina, invece, non sarà più così con le nuove norme sui concorsi che svantaggiano i giovani, e se non verranno cambiate “vorrà dire che la politica avrà, ancora una volta, deciso di sbattere la porta in faccia ai giovani e bye bye ‘next generazioni’“.
Da dove maturano le critiche dell’ex Ministra, che vanta due lauree all’attivo e una carriera di insegnante? Per snellire le procedure dei concorsi, al posto della prova scritta – stando ai documenti divulgati – sarebbe prevista una fase preselettiva nella quale saranno valutati in maniera preponderante i titoli raggiunti e il servizio svolto dai candidati.
Ciò finirebbe, inevitabilmente, per tagliere fuori i giovani neolaureati con poca esperienza professionale, che – pur essendosi laureati con il massimo dei voti – per mancanza di tempo o risorse economiche non hanno potuto conseguire ulteriori titoli di studio.
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