“Da 14 mesi non guadagno più un euro, non incasso più un euro e ho famiglia, ho casa, ho un mutuo. Non so come arrivare a fine mese, già non ci arrivavo prima ora è peggio ancora. Speranza si deve dimettere”.
Sono le parole cariche di rabbia pronunciate da Sandra Di Bella, ristoratrice di Catania (in foto), arrivata fino a Roma per far sentire la sua voce, insieme a tanti ‘colleghi’ baristi, titolari di palestre, piascine, luoghi della cultura, ecc. e che ha lasciato questa testimonianza ai colleghi di Adnkronos.it in una videointervista che potete visualizzare integralmente cliccando qui.
Parole e testimonanze, tante, diverse, in ‘rappresentanza’ di molti territori dell’Italia ma lontana 50.000 mila manifestanti come avevano azzardato gli organizzatori, che più tardi hanno fatto sapere di avere molti pullman e auto di altri sostenitori bloccati alle porte di Roma. Numeri modesti quindi per una manifestazione che ‘nei fatti’ non è stata neanche autorizzata dalla Questura, ma si è pensato di scendere lo stesso in piazza al fianco di un’altra organizzazione che protestava allo stesso modo contro le restrizioni e i Decreti Covid.
La manifestazione è iniziata a Piazza San Silvestro e si è dispersa nelle video del centro romano perchè l’area nei dintorni di Montecitorio e Palazzo Chigi è stata interdetta ai manifestanti e presidiata da massicce misure di sicurezza con posti di blocco e squadre antisommossa. “Hanno vinto loro con la strategia del dividi et impera” sospira – deluso – un gruppo di ristoratori venuto da Livorno.
Molti manifestanti hanno proseguito fino a piazza del Popolo, dove ci sono verificati scontri con le forze di polizia precisamente a piazza Flaminio.
Un gruppo di circa 2-300 manifestanti si è intrufolato, invece, in via campo marzio al limite della cinta di sicurezza, lì hanno intonato cori contro il Ministro della Salute Roberto Speranza e gridato “vogliamo lavorare, vogliamo lavorare”: per visualizzare il video integrale di TuttoLavoro24.it clicca qui.
L’assenza di un’unico punto di raccolta e protesta ha favorito la dispersione dei manifestanti per le vie del centro, indebolendo di fatto l’iniziativa per quanto gli organizzatori si siano sforzati con iniziative che hanno puntato molto sul piano della comunicazione via tv specie nella giornata di domenica.
Nessun contatto con la politica dunque, come dovrebbero concludersi queste iniziative. Con il premier Mario Draghi che per allontanare lo spauracchio della piazza, proprio nella tarda mattinata di ieri ha fatto sapere di aver invitato il Cts a redigere un nuovo protocollo per le riaperture in sicurezza (per approfondire clicca qui).
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