Il premier Mario Draghi, durante la conferenza stampa tenutasi ieri, ha cercato di far chiarezza sul dibattito interno ai partiti che riguarda i parametri da utilizzare per l’erogazione di nuovi aiuti alle partite IVA.
Come specificato da Il Sole 24 Ore in edicola oggi, due sono le linee di pensiero che si stanno scontrando, entrambe con l’obiettivo di arrivare ai pagamenti a favore delle partite Ive in tempi più brevi possibili:
“La divisione è fra la rapidità del criterio basato sulla perdita di fatturato e la precisione di quello che invece guarda al calo di redditività, dato dall’incrocio fra dinamica delle entrate e andamento dei costi. Il primo taglia i tempi dei pagamenti, perché sfrutta il canale telematico già usato dal primo decreto Sostegni […]; il secondo inquadra meglio le difficoltà vissute da autonomi e piccole imprese, come ha spiegato anche l’Upb” (Ufficio parlamentare di bilancio, ndr).
Come anticipato anche in altri articoli pubblicati dalla nostra redazione, il nodo dei pagamenti legati ai nuovi parametri potrebbe risolversi in un “meccanismo in due tempi“.
In cosa consiste questo meccanismo in due tempi? Stando a quanto si legge su Il Sole 24 Ore, il Governo starebbe pensando a erogare “subito un nuovo acconto in base al fatturato, come sta accadendo ora, e rimanderebbe a un momento successivo il saldo fondato sulla caduta della redditività. Di quanto successivo? Il premier ieri ha parlato di <tre-quattro settimane in più>, ma il calendario rischierebbe di essere più lungo“.
Il problema, infatti – secondo il quotidiano economico e finanziario – sarebbe la lunghezza dei tempi entro i quali verrebbero erogati gli aiuti. Sì perché se si deve attende i bilanci per avere i parametri necessari sulla base dei quali calcolare i nuovi ristori (il parametro della redditività d’impresa, ad esempio), questi bilanci – si sa – vengono presentati entro la fine di giugno di ogni anno, il saldo dei pagamenti quindi avverrebbe almeno a luglio.
La situazione si complicherebbe ulteriormente per coloro che pur beneficiari del contributo a fondo perduto, si trovano in contabilità semplificata e dunque non hanno l’obbligo di presentare bilanci. Per questa categoria, i tempi si dilaterebbero ulteriormente, dato che andrebbero attese le dichiarazioni, che devono essere presentate entro il 30 novembre. Tale allungamento dei tempi metterebbe in seria difficoltà imprese e partite Iva già in crisi, che potrebbero non riuscire a rimanere in attività fino alla fine dell’anno.
Va ricordato che al momento nessuna decisione è stata presa. Quelle qui esposte sono solo le ipotesi al vaglio dei tecnici governativi e della politica. Per conoscere esattamente come saranno i nuovi ristori del Decreto Sostegni bis occorre attendere ulteriori decisioni e il testo di legge.
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