Dal 1° settembre le cattedre vuote saranno quasi 100mila, inclusi i posti dedicati al sostegno. La stima è elaborata della Cisl Scuola secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore del Lunedì.
La parte più consistente di queste disponibilità, oltre 20mila, va – come accade di frequente – al territorio della Lombardia. E più in generale 6 su 10 sono quelli che vanno al Nord. Una stima, si diceva, che può essere oggetto di ulteriori aggiornamenti. E poi c’è il problema delle risorse che il Governo intenderà mettere a disposizione per la Scuola e il costo del personale, in particolare.
Lo anticipa il quotidiano economico che sul punto scrive:
“Nel frattempo, Palazzo Chigi e Istruzione hanno già iniziato a vagliare, in raccordo con l’Economia, diversi ipotesi per riempire i 100mila vuoti appena citati. A partire dalla ricognizione dei docenti attualmente presenti nelle graduatorie dei vecchi concorsi o nelle Gae a esaurimento. Ma se consideriamo che, attingendo a questi canali, negli scorsi anni si è riusciti a riempire meno del 30% dei posti autorizzati è chiaro che bisognerà cercare altrove. Al netto dell’inserimento pressoché sicuro dei 32mila insegnanti del concorso straordinario e dell’impossibilità ormai altrettanto certa di poter contare sui 46mila previsti dalle due selezioni ordinarie al palo, la strada principale sembra ancora quella del corso-concorso “sanatoria” per 50-60mila precari. Ma la soluzione finale dipenderà anche dalle risorse disponibili. Secondo i primi calcoli, assumere 100mila docenti costerebbe già il primo anno circa 3,5-4 miliardi di euro (da cui detrarre ovviamente i risparmi per i mancati pagamenti dei supplenti che verrebbero stabilizzati). Da qui la prudenza dei tecnici di via XX Settembre e la contestuale ipotesi di spalmare l’esborso totale su un arco almeno triennale. In questo caso, a settembre si proverebbe ad assumere a tempo indeterminato 70-80mila docenti, poi altri 10-15mila in ciascuno dei due anni successivi”.
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