In questi giorni si è sentito molto parlare dei possibili effetti collaterali, in particolar modo il rischio di trombosi, legati all’inoculazione del vaccino di AstraZeneca prima e Johnson & Johnson poi – soprattutto in USA tanto da far sospendere la sua somministrazione. Nonostante il vaccino di AstraZeneca sia stato più volte oggetto di un’attenta analisi da parte dell’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) che alla fine ha decretato una possibile correlazione tra il vaccino e i casi di trombosi, ritenendo comunque i benefici maggiori dei rischi, sono molti gli italiani che, in seguito a varie segnalazioni in merito, hanno preferito rinunciare alla loro dose, probabilmente per la paura di incorrere anche loro in qualche effetto collaterale. Paura aumentata senza dubbio dalle numerose notizie – a volte anche eccessivamente allarmiste – che circolano sul web e che non sempre riportano dati veritieri e oggettivi.
Ecco quindi che con questo articolo Tuttolavoro24 vuole offrire ai suoi lettori una panoramica oggettiva e allo stesso tempo facile da comprendere su quelli che sono i reali effetti collaterali provocati dai vaccini finora in uso, ovvero Pfizer, Moderna e AstraZeneca, e quale fascia della popolazione ne è maggiormente interessata.
Effetti collaterali vaccini: il report di Aifa
Innanzitutto è opportuno specificare che tutti i vaccini, compresi quindi quelli contro il Covid-19, sono oggetto di un attenta attività di farmacovigilanza da parte dell’Aifa e di tutte le autorità europee. Sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco, infatti, è possibile trovare dei report in formato pdf accessibili a tutti i cittadini che, come chiarito, sono comprensivi del tasso di segnalazione, ovvero “il rapporto tra il numero di segnalazioni di sospetta reazione avversa inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) per ogni vaccino e il numero di dosi somministrate, con distribuzione per sesso e fascia d’età”.
Effetti collaterali vaccini: il numero reale di segnalazioni effettuate
Studiando il Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 più aggiornato alla data odierna (27/12/2020 – 26/03/2021), è emerso che fino al 26 marzo 2021 sono state effettuate 510 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, di cui la maggioranza (81%) riguardano il vaccino Pfizer e solo una piccola parte i vaccini AstraZeneca (17%) e Moderna (3%). In totale le segnalazioni ammontano a 46.237 su un totale di 9.068.349 dosi somministrate tra tutti i vaccini al momento disponibili.
Effetti collaterali vaccini: i sintomi riscontrati
Le segnalazioni effettuate riguardano principalmente eventi avversi non gravi, come febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, brividi e nausea. È stato riscontrato che queste reazioni si manifestano principalmente lo stesso giorno del vaccino o il giorno seguente (87%) e che poi si risolvono completamente.
Effetti collaterali vaccini: età e sesso delle persone maggiormente colpite
In seguito alle segnalazioni arrivate alla farmacovigilanza Aifa è emerso che il tasso di segnalazione è maggiore nella popolazione di sesso femminile (76%) rispetto a quella maschile (23%). Sul report si legge che, secondo alcuni studi, “la diversa risposta immunitaria delle donne sembra incidere sulla frequenza e sulla gravità delle reazioni avverse alla vaccinazione, soprattutto in relazione a febbre, dolore e infiammazione”.
Si può notare anche che l’età media delle persone che hanno effettuato segnalazioni è di 46 anni e si tratta soprattutto di medici, personale sanitario e farmacisti (85%) di fronte a una piccola porzione di cittadini (15%), dato facilmente spiegabile dal fatto che i beneficiari della prima fase di vaccinazioni sono stati proprio gli operatori sanitari.
Effetti collaterali vaccini: la gravità degli effetti segnalati
Per tutti e tre i vaccini (Pfizer, Moderna e AstraZeneca), emerge che la maggior parte delle segnalazioni (92,7%) si riferisce ad eventi non gravi mentre solo una piccola parte (7,1%) ad eventi gravi, che comunque non hanno determinato un’ospedalizzazione.
Effetti collaterali vaccini: quanti i casi fatali
Infine, alla data del 26 marzo 2021, sono state inserite anche 102 segnalazioni fatali. Di queste, il 53,9% ha riguardato le donne mentre il 42,2% gli uomini. Tuttavia viene specificato come l’esito fatale sia influenzato dalla presenza di patologie cardiovascolari di base, di altre patologie pregresse e dall’assunzione di farmaci concomitanti.
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