Roma, 6 maggio – “Sarebbe gravissimo negare il permesso di soggiorno e lasciare nell’irregolarità cittadini stranieri la cui domanda di regolarizzazione, ad un anno dalla presentazione, non è stata esaminata, e a cui nel frattempo è scaduto, senza rinnovo, il contratto di lavoro. Non è possibile caricare su queste persone i ritardi dovuti alla burocrazia e alla pandemia”. È quanto dichiarano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil a proposito della recente circolare del Ministero dell’Interno che dispone di negare la regolarizzazione agli immigrati il cui contratto a tempo determinato non venisse rinnovato o che non siano nella possibilità di trovare un nuovo datore nel momento del perfezionamento della domanda presso lo sportello unico per l’immigrazione.
Secondo Cgil, Cisl e Uil la circolare “è in contrasto sia con il Testo unico sull’immigrazione (art. 22), sia con l’art.103 del DL 34/2020, in cui si dispone che in questi casi debba essere concesso ai lavoratori stranieri un permesso temporaneo per attesa occupazione”. “Facciamo notare – proseguono – che una circolare dello stesso Viminale del 17.11.2020 aveva previsto la possibilità del rilascio di un permesso nel caso una domanda non fosse formalizzata per cause estranee alla volontà del cittadino straniero”.
“Chiediamo dunque al Ministero dell’Interno – si legge infine – di modificare la circolare in modo da garantire l’emersione dall’irregolarità e dal lavoro nero di migliaia di lavoratori e lavoratrici stranieri/e, altrimenti condannati a restare invisibili e senza diritto alcuno”.
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Fonte: cisl.it