L’annuncio è arrivato venerdì dal premier Mario Draghi parlando agli Stati generali della famigli in presenza di Papa Francesco. Dal 1° luglio di quest’anno l’Assegno unico e universale partirà in una versione ‘ridotta’ e transitoria solo per i lavoratori autonomi e disoccupati incapienti. Insomma coloro che attualmente sono esclusi dalle detrazioni per figli a carico e Assegni al nucleo familiare. Per poi partire dal 1° gennaio 2022 anche per tutti gli altri lavoratori.
Ad evenziare quale potrà essere il beneficio per i lavoratori autonomi, per ciascun figlio fino a 21 anni di età, è il quotidiano Il Mattino in edicola oggi:
“Commercianti, artigiani, professionisti riceveranno dunque una sorta i compensazione per l’Anf a cui non hanno diritto, modulato però in base all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che tiene conto oltre che del reddito anche della posizione patrimoniale. Si ragiona su una somma di partenza di 150-200 euro al mese per figlio (le ultime simulazioni sono ancora in corso) con valori di Isee contenuti, fino a 9 mila euro. Al di sopra di questa soglia, l’importo scenderebbe gradualmente: l’idea è che risulti più basso del valore di riferimento dell’assegno a regime (circa 250 euro a figlio), visto che gli interessati beneficiano comunque delle detrazioni Irpef”.
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