“Domani a Roma chiederemo al Governo di tornare sui propri passi prorogando almeno fino ad ottobre il blocco dei licenziamenti”. Così Luigi Sbarra a margine di un convegno oggi a Firenze, alla vigilia della giornata di mobilitazione in programma domani a Piazza Montecitorio a Roma, indetta da Cgil Cisl e Uil per rivendicare la proroga del blocco dei licenziamenti per tutti sino al 31 ottobre 2021, per l’approvazione della riforma degli ammortizzatori sociali, la ripresa dei tavoli di confronto sulle crisi aziendali ancora bloccati al Ministero dello Sviluppo Economico, contro la semplificazione in materia di appalti e per la stipula di un accordo nazionale su salute e sicurezza sul lavoro.
“Dobbiamo allontanare questo pericolo di una bomba sociale, e sicuramente arriverà, con l’uscita del blocco dei licenziamenti – ha sottolineato Sbarra ricordando che “sono le stesse fonti del governo e Bankitalia che mettono in evidenza questo rischio della possibile perdita di 577mila posti di lavoro che andrebbero ad aggiungersi al milione di occupati che abbiamo perso nell’ultimo anno. Quindi la nostra richiesta domani sarò rivolta al governo per tornare sui propri passi prorogando fino ad ottobre almeno lo sblocco dei licenziamenti, la richiesta domani sara’ ai gruppi parlamentari, ai segretari di partito, abbiamo già chiesto incontri come segretariato unitario per cambiare e migliorare la norma durante il processo parlamentare. Il governo dovrebbe preoccuparsi in questa fase a rilanciare gli investimenti e ad evitare lo sblocco dei licenziamenti. Domani chiederemo anche alle associazioni datoriali di attivare un luogo di confronto per arrivare ad un accordo quadro nazionale finalizzato ad impegnare la contrattazione aziendale, territoriale e settoriale-ha aggiunto Sbarra-, per utilizzare ammortizzatori sociali, fondo e nuove competenze, riduzione dell’orario di lavoro, contratti di solidarietà, per giungere a soluzioni condivise finalizzate ad evitare esuberi e licenziamenti”.
“Altro tema sarà il decreto semplificazioni- ha proseguito il leader della Cisl . “Non accettiamo processi di liberalizzazione del subappalto o di allargamento della pratica del massimo ribasso che andrebbero ad avere ricadute pesanti sulla qualità del lavoro, sull’applicazione dei contratti comparativamente e maggiormente rappresentativi ed anche sui temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. La nostra rivendicazione – ha aggiunto anche in riferimento alle ultime novità relative alla strage della funivia avvenuta domenica scorsa a Stresa – è di un investimento non solo sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche per la manutenzione e messa in sicurezza delle nostre infrastrutture. La tragedia della funivia di Stresa poteva essere evitata – ha aggiunto Sbarra -, purtroppo ancora una volta la fredda logica del profitto viene messa in priorità rispetto al valore della vita e alla salute delle persone. Noi dobbiamo cambiare questo capitalismo che rimane inaccettabile proprio perché centrato proprio sulla logica del profitto, della rendita e del mercato”.
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Fonte: cisl.it