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Pc e tablet per i figli dei dipendenti gratis, ma anche esentasse: ecco quando

Pc e tablet per i figli dei dipendenti gratis e soprattutto esentasse. E’ quanto stabilisce l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 37/E precisando che se l’azienda rimborsa al dipendente l’acquisto di pc, laptop e tablet per la didattica a distanza dei figli, tale importo non costituisce reddito imponibile.

Dunque qualora nell’ambito di piani di welfare aziendale il lavoratore riceva dall’azienda il rimborso di queste spese sostenute per la Dad (Didattica a distanza), non dovrà pagarci sù dei tributi e il rimborso che riceve è integrale.

Fuori dall’Irpef – aggiunge l’AdE – anche i voucher rilasciati per l’acquisto degli stessi dispositivi presso rivenditori convenzionati, se utilizzati per la DaD.

Il motivo? “Le somme e prestazioni che hanno finalità di educazione e istruzione”, spiegano le Entrate, “non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, anche alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità per il 2016, che ha ampliato e meglio definito i servizi di educazione e istruzione (art. 51, comma 2, lettera f e f-bis Tuir) fruibili dai familiari del dipendente“.

Da ultimo, precisa l’Agenzia, per utilizzare tale esenzione è necessario che il dipendente fornisca idonea documentazione, rilasciata dalla scuola o dall’università, che attesta lo svolgimento delle lezioni tramite DaD.

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