HomeCronaca sindacaleTrasporti. Pellecchia (Fit-Cisl): “Rinnovo Ccnl Tpl e riforma settore non più rinviabili”

Trasporti. Pellecchia (Fit-Cisl): “Rinnovo Ccnl Tpl e riforma settore non più rinviabili”

“Negli ultimi quattordici anni gli autoferrotramvieri-internavigatori hanno beneficiato di soli due rinnovi contrattuali e sono trascorsi, infruttuosamente, più di tre anni dalla scadenza di quello rinnovato (dopo otto anni) nel novembre del 2015: è un chiaro segno del malessere del settore che necessita di risposte concrete e di una riforma urgente”. Lo afferma Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, spiegando che: “Sono queste le tempistiche di un comparto sano? Intanto le lavoratrici e i lavoratori non si sono mai fermati nemmeno durante i mesi peggiori della pandemia, garantendo sempre la mobilità delle persone, nonostante i rischi di contagio e pure di aggressioni, un fenomeno che non accenna a diminuire; intanto le aziende continuano a percepire contributi dallo Stato tra trasferimenti ordinari e ristori; intanto gli utenti continuano ad usufruire di un servizio molto disomogeneo sul territorio nazionale, fornito da oltre 900 aziende che, nella stragrande maggioranza dei casi e a causa delle loro ridotte dimensioni, non riescono a fare economie di scala”.
Aggiunge Eliseo Grasso, Coordinatore nazionale Fit-Cisl per la Mobilità tpl: “Quello di oggi è il terzo sciopero nazionale – proclamato nel rispetto della normativa vigente e quindi garantendo i servizi minimi per lavoratrici, lavoratori e studenti – da quando la trattativa, lo scorso novembre, si è interrotta per indisponibilità delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav a concludere positivamente il confronto. Ogni volta registriamo un’alta partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con punte del 100%: un chiaro segnale di malessere. Anche i presidi a Roma davanti al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e in varie città davanti alle prefetture, che si sono svolti nel rispetto delle normative anti Covid, sono stati partecipati: le nostre richieste sono chiare e le ripetiamo a gran voce”.
Conclude Salvatore Pellecchia: “Anche il Mims deve sentirsi coinvolto, visto che i soldi erogati sono pubblici. Il tpl è a pieno diritto incluso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in un’ottica di sviluppo ecosostenibile, vista la forte vocazione green del settore. Con queste premesse, se il tpl non sarà messo in condizioni di dare il suo contributo alla crescita del Paese, lo stesso Pnrr rischia un significativo rallentamento nell’imprescindibile raggiungimento dei suoi obiettivi”.

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Fonte: cisl.it

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