“L’interazione tra l’assegno temporaneo per i figli minori e il reddito cittadinanza ci convince solo in parte: da un lato, e’ positivo che i percettori di reddito di cittadinanza possano disporre di un significativo incremento del sostegno per i
figli minori attraverso l’assegno temporaneo; dall’altro pero’ c’e’ la sensazione che il nuovo strumento venga utilizzato per sopperire alle carenze del reddito di cittadinanza, cioe’ la scala di equivalenza inadeguata che sfavorisce le famiglie con minori: era questa che a nostro parere doveva essere corretta”. Lo ha sottolineato la Cisl nel corso dell’audizione in commissione Lavoro del Senato. “Se si rinuncia a correggere le storture del reddito – ha spiegato la Cisl – sarebbe piu’ semplice effettuare la separazione tra i due strumenti mantenendo il reddito cittadinanza solo per i maggiorenni e riservando al nuovo strumento universale il compito di sostenere i minori”. Riguardo al dl Assegno temporaneo per figli minori “riteniamo importante che vi sia una considerazione particolare per le famiglie numerose, per le quali si prevede un sostanziale potenziamento dell’assegno per ogni figlio, sebbene occorra domandarsi se sia effettivamente adeguato un rafforzamento di questa natura piuttosto che prevedere solo un rafforzamento dal terzo figlio in poi. ll rafforzamento cosi’ come disegnato nell’assegno temporaneo prevede un forte salto dell’importo del beneficio dalle famiglie con due figli a quelle con tre o piu’ figli”. “Come avevamo richiesto, le risorse messe a disposizione nell’ultima legge di Bilancio sono state giustamente ripartite per finanziare sia il nuovo assegno temporaneo che i vigenti assegni al nucleo familiare. Riteniamo che sia fondamentale introdurre una misura di sostegno per i figli, anche per coloro che non possono disporre di assegni familiari, per rispondere al principio dell’universalita’ contenuto nella legge delega, ma e’ corretto che anche i dipendenti vedano il loro assegno in qualche modo ritarato. Rileviamo anche alcune debolezze legate all’uso dell’intero Isee nella selezione dei beneficiari, che potrebbe determinare rilevanti problematicità qualora fosse esteso al futuro assegno unico e universale, per il quale invece suggeriamo l’utilizzo della sola componente reddituale dell’indicatore (l’ISR)”.
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Fonte: cisl.it