All’«appello» mancano 1,5 milioni di partite Iva. E’ il numero di coloro che non hanno richiesto alcuna forma di ristoro prevista tra il Decreto Sostegni uno e il ‘bis’. Numeri importanti se si considera che il Ministero dell’Economia aveva stimato che 3,3 milioni tra partite Iva, imprese e professionisti avrebbero inviato domanda all’Agenzia delle Entrate per ottenere il fondo perduto.
Invece così non è stato e come anticipato qualche settimana fa dal Ministro dell’Economia Daniele Franco si è realizzato un ‘tesoretto’, vale a dire delle risorse stanziate e non spese che potranno essere utilizzate in Parlamento in queste settimane che è in discussione la legge di conversione del Decreto Sostegni bis. In altri termini queste risorse – più precisamente una parte di esse – saranno utilizzate per finanziare i nuovi sostegni che i parlamentari stanno cercando di far passare in questi giorni a suon di emendamenti, vale a dire proposte di modifiche per migliorare il decreto.
A metterlo in evidenza è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi che parla di 5,6 miliardi di euro ‘liberi’:
“In prima fila c’è un rifinanziamento da 680 milioni del fondo per la nuova Sabatini, chiuso dal 2 giugno per assenza di risorse, e un nuovo incentivo alla rottamazione auto che potrebbe superare i 4-500 milioni ipotizzati la scorsa settimana. Per restare in tema di aiuti maggioranza e opposizione potrebbero concordare interventi aggiuntivi per le fiere (si veda anche il servizio in pagina), un rilancio del bonus alberghi e l’estensione delle moratorie sui prestiti fino al 31 dicembre 2021. A chiedere aiuti è anche il settore agricolo colpito dalle gelate di primavera. C’è poi il capitolo delle scadenza fiscali, a partire dalla proroga al 31 agosto della ripresa della riscossione con l’invio delle cartelle sospese fino al 30 giugno e il pignoramento di stipendi e pensioni”.
Dunque nuovi sostegni, a questo porterà il ‘tesoretto’, che però come si diceva non sarà utilizzato tutto dal Parlamento per la legge di conversione del decreto Sostegni bis, ma saranno destinati anche alla Manovra economica di fine anno.
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