A seguito della condotta antisindacale in atto presso lo stabilimento messicano di Silao, oltre 20 rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti General Motors in America Latina si sono incontrati virtualmente per discutere sulla stato delle relazioni sindacali del colosso automobilistico statunitense. Hanno chiesto che GM ispetti il diritto alla libertà di associazione in tutti i luoghi in cui opera, in particolare in Colombia e Messico.
Grave la situazione che emerge in tutta la regione.
I leader sindacali colombiani denunciano che dal 2019 Colmotores (una controllata di General Motors) impiega pratiche antisindacali nei confronti degli iscritti al sindacato Sintragmcol. Queste pratiche si sono aggravate nel 2020 con la pandemia: la società ha sospeso i contratti dei lavoratori sindacalizzati e ha pagato il 60 percento del loro salario.
I lavoratori messicani stigmatizzano che la General Motors ha licenziato 18 lavoratori nel 2019 per aver rivendicato un diritto insopprimibile: la libertà di associazione.
Israel Cervantes del sindacato “Generando Movimiento”, dal Messico, ha affermato che il sindacato giallo presente a Silao (affiliato al CTM) esercita pressioni intollerabili sui lavoratori affinché votino affermativamente per mantenere lo status quo, favorevole al datore di lavoro:
“Il sindacato organizza corsi per i lavoratori per votare “sì”, promette loro lotterie, contanti, minaccia che la General Motors se ne andrà se votano “no” e dice loro che perderanno i benefici che hanno.
Inoltre, il CTM ha presentato un’ingiunzione davanti alla segreteria del lavoro per impedire agli osservatori internazionali di andare al voto, perché vuole continuare con le pressioni sui lavoratori”.
Da parte loro, i lavoratori in Brasile hanno espresso preoccupazione per le politiche di deindustrializzazione attuate dal governo di Jair Bolsonaro, che causano la chiusura di stabilimenti automobilistici, perdite nella produzione di modelli e calo delle vendite.
I sindacati annunciano come Rete sindacale General Motors per l’America Latina che svilupperanno azioni per fornire sostegno e solidarietà ai lavoratori della Colombia e del Messico e chiedono che l’azienda rispetti il diritto alla libertà di associazione in tutti i luoghi in cui ha stabilimenti :
-Azioni di solidarietà ai lavoratori del Messico per garantire il libero voto e impedire che l’azienda interferisca con il processo democratico.
-Inviare una richiesta formale alla società insieme a IndustriALL e all’UAW per ottenere la partecipazione di osservatori internazionali al processo di voto.
Il Segretario Regionale di IndustriALL Marino Vani :
“La General Motors in Colombia distrugge l’autonomia sindacale e assume lavoratori in outsourcing per sostituire i lavoratori sindacalizzati. In Messico sostiene un contratto pirata e un sindacato di comodo che non tutela i lavoratori.
Sosteniamo la costruzione di sindacati indipendenti e chiediamo che i lavoratori della General Motors possano decidere quali sindacati li rappresentano”
Ufficio internazionale Fiom-Cgil
Roma, 6 luglio 2021
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Fonte: fiom-cgil.it