Si è da poco concluso incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, tra le organizzazioni sindacali, il viceministro Todde e Whirlpool Italia rappresentati dall’ad La Morgia.
Dopo più di due ore di confronto serrato e con la disponibilità data dal Mise e da FIm Fiom Uilm di aprire un tavolo di confronto per trovare soluzione occupazionale ai 340 dipendenti di Napoli, la multinazionale del bianco ha confermato la sua decisione di non procedere alle ulteriori 13 settimane di Cassa integrazione straordinaria. Settimane che avrebbero permesso in questa fase di forte ripresa economica e lavorativa e di messa a terra delle prime risorse del PPNR di avere ulteriore tempo per ricercare una soluzione lavorativa e occupazionale.
Una mancanza di rispetto per l’Italia e le Istituzioni Italiane prima che per i lavoratori che tanto hanno fatto per la multinazionale e il sindacato.
Un atteggiamento quello di Whirlpool inaccettabile e di estrema irresponsabilità, altro che “Sensing The Difference” degli spot della multinazionale. E questo, non solo perché l’azienda non ha rispettato gli accordi sottoscritti col governo e sindacato, ma ancor di più, perché davanti ad uno scenario che lascia intravedere, grazie al PPNR, la possibilità di risposte occupazionali, l’azienda scappa irresponsabilmente lasciando a casa 340 lavoratori e le loro famiglie, in un territorio difficile come quello di Napoli.
La vertenza Whirlpool di Napoli è importante per le lavoratrici e lavoratori coinvolti ma simbolicamente essa rappresenta un termometro sociale importante di misurazione del tasso di coesione del Paese attorno ad un tema delicato come quello del lavoro, che non possiamo permetterci sfugga di mano.
Non può finire in questo modo, chiediamo al Presidente del Consiglio Draghi di mettere in campo tutta la sua autorità per far fare un passo indietro a Whirlpool e avere il tempo necessario alla ricerca di una soluzione lavorativa che tuteli le lavoratrici e i lavoratori del sito di Napoli e le loro famiglie, in un momento difficile vero, ma che apre anche prospettive di rinascita del Paese che non possono essere soffocate con queste modalità
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Fonte: cisl.it