“Continua la mobilitazione delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici in difesa del lavoro con lo lo sciopero territoriale e il presidio davanti la sede della Provincia di Monza e della Brianza a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori della Gianetti Ruote.
In piazza per chiedere il ritiro della procedura di licenziamento e una soluzione industriale erano presenti delegazioni delle aziende del settore di altri territori, oltre alle lavoratrici e lavoratori delle aziende della provincia, come la Rollon azienda del Gruppo Timken che ha annunciato ieri la chiusura del sito di Brescia.
Le metalmeccaniche e i metalmeccanici del territorio si sono mobilitati con un adesione allo sciopero del 70% e con blocchi della produzione in diverse aziende. Il tavolo per la vertenza della Gianetti Ruote, convocato al Mise il 22 luglio, deve tener conto della mobilitazione del settore e avere come obiettivo prioritario di individuare urgentemente una soluzione industriale per la ripresa delle attività e il ritorno al lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
Quella di Gianetti Ruote è una vertenza che si somma alla Gkn, alla Timken e alle tante crisi industriali aperte nei tavoli al Mise e che attendono risposte, alcune da troppo tempo come la Blutec di Termini Imerese.
A partire da quelle crisi occorre che il Governo non sia spettatore dei cambiamenti che il settore automotive sta affrontando. Manca un piano di politica industriale, regole e strumenti per impedire che la transizione diventi un’emergenza sociale e che sia gestita dai Fondi di investimento o da grandi gruppi multinazionali a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori e della tenuta industriale del nostro Paese”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom-Cgil Monza e Brianza
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Fonte: fiom-cgil.it