Se in Italia le aziende lamentano di non riuscire a trovare manodopera e puntano il dito contro il reddito di cittadinanza e tutti i sussidi Covid ‘colpevoli’ di viziare i lavoratori, negli Stati Uniti la situazione non è molto differente. Il passaggio successivo però è che negli States i lavoratori puntano dritti a cercare un lavoro meglio retribuito perchè il rialzo dei prezzi non consente più di accettare lavori con basse retribuzioni.
A mettere in luce questo fenomeno è il quotidiano il manifesto che in un articolo scrive:
“I settori dei servizi e della vendita al dettaglio Usa lamentano la carenza di lavoratori, problema di cui non riescono a farsene una ragione, considerando che il tasso di disoccupazione è superiore al 5%. E accusano il governo di star sostenendo economicamente i cittadini con assegni di disoccupazione che spesso sono più convenienti dei salari. «Pagateli di più», aveva pubblicamente suggerito il presidente Biden interrogato a proposito. I dipendenti statunitensi, complice anche l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, sono alla ricerca di posti di lavoro con una retribuzione più elevata che permetta di riuscire a sostenersi e con benefit reali, come la copertura sanitaria. Il fenomeno degli working poor, lavoratori con un impegno a tempo pieno ma che non riescono a sostenere le spese basiche e che sono costretti a un doppio o triplo lavoro o a chiedere sussidi, non è nuovo, ma la pandemia lo ha esasperato”.
La grave situazione sta spingendo anche alcune categorie di lavoratori a rifiutare le offerte di lavoro o a non rientrare in azienda: “molti lavoratori non specializzati si ritrovano ora a non poter più accettare di rientrare al lavoro alle stesse condizioni economiche precedenti, già svantaggiose, aggravate dall’aumento dei prezzi, in cui l’inflazione gioca un ruolo, avendo raggiunto il tasso più alto dal 2008”.
Il rialzo dei prezzi si fa sentire con punte vicine al 15%, ecco perchè gli americani resistono e puntano dritti a lavori economicamente più appagamenti:
“Negli Stati uniti il prezzo medio per abbigliamento, cibo e alloggio è aumentato del 5,4% e la segretaria al Tesoro Janet Yellen ha detto di prevedere che prima che le cose si sistemino questo aumento dei prezzi continuerà per «alcuni mesi». Il prezzo delle case e degli affitti, dopo un iniziale tentennamento, è salito in modo sproporzionato del 14,5%: si parla del più grande aumento annuale dal dicembre 2005”.
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