La riforma degli ammortizzatori sociali a cui sta lavorando il Ministro del Lavoro Andrea Orlando non riguarda solo i trattamenti in costanza di rapporto ma anche le forme di sostegno al reddito in caso di perdita del lavoro.
Circola da giorni una bozza che Il Sole 24 Ore ha potuto visionare e pertanto è in grado di offrire le più rilevanti anticipazioni, specie per quanto riguarda il trattamento di disoccupazione NASpI che – secondo quel che si legge – subirebbe un ‘ritocco’.
“Novità anche sul fronte dell’indennità di disoccupazione, per cui si ipotizza un ampliamento della platea beneficiaria attraverso il superamento dell’attuale requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo svolto nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione, lasciando inalterato il criterio di avere almeno 13 settimane di contribuzione nell’ultimo quadriennio. Quanto al décalage che scatta dal quarto mese, tagliando mensilmente l’importo della Naspi del 3% si prevede di farlo scattare a partire dal sesto mese, eliminando il taglio progressivo per i disoccupati over 50”.
Dunque, una volta che Orlando avrà messo a punto la nuova riforma (si parla già di un rinvio all’autunno: clicca qui), la nuova NASpI prevederà un requisito in meno: le 30 giornate di lavoro effettivo che sono già state sospese dal Decreto Sostegni per tutto il 2021. Rimarrebbe, per accedere al trattamento, il solo requisito delle 13 settimane di contribuzione del quadriennio precedente.
La terza novità riguarderebbe il décalage, il taglio al trattamento che attualmente produce una abbattimento progressivo dell’importo: non partirebbe più dal 4° mese bensì dal 6°. Inoltre il décalage verrebbe tagliato definitivamente per chi percepisce la NASpI e ha più di 50 anni di età, in modo da generare un aumento dell’importo netto per i percettori.
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