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Salario lavoratori agricoli, ISTAT: aprile-giugno aumenti dello 0,3%. Ma ecco chi resta fuori

I rinnovi contrattuali si vanno via via definendo e diminuiscono i lavoratori con contratto collettivo scaduto. A comunicarlo è l’ISTAT che – a proposito di uno studio sul trimestre aprile/maggio/giugno – fa sapere come “a fine giugno la quota dei dipendenti del settore privato con contratto scaduto scende al 46,5%, mentre tutti i dipendenti della pubblica amministrazione sono ancora in attesa del rinnovo del triennio 2019-2021″.

Se, tuttavia, cresce la quota dei lavoratori interessati dai rinnovi non salgono in maniera altrettanto significativa i salari dei lavoratori la cui crescita “si mantiene modesta, nonostante evidenti segnali di ripresa”.

Nel settore agricolo, dove la contrattazione sul salario si svolge soprattutto a livello provinciale, sono stati riconosciuti aumenti retributivi ai lavoratori in 20 province italiane a seguito di altrettanti accordi di rinnovo locali realizzati nel trimestre aprile/maggio/giugno così distribuiti:

  • 8 rinnovi contrattuali a aprile;
  • 7 rinnovi contrattuali a maggio;
  • 5 rinnovi contrattuali a giugno.

Per dovere di cronaca va detto che anche il mese di luglio è stato caratterizzato da diversi rinnovi contrattuali provinciali per i lavoratori agricoli ma anche da qualche tensione a livello locale tra sindacati e aziende, come anche riportato quotidianamente dalle news di TuttoLavoro24.it: per leggere l’ultima news clicca qui.

Con questi rinnovi, scrive Istat la crescita media tendenziale dei salari dei lavoratori agricoli si aggira intorno allo 0,3% nel trimestre di riferimento, vale a dire aprile, maggio, giugno.

Un incremento, quello registrato dell’Istituto di Statistica, che fotografa la situazione attuale dunque e non tiene conto del dato prospettico. Questi accordi provinciali infatti hanno portato ad un aumento dei minimi retributivi che si aggira mediamente intorno al 1,7-1,8%, ma gli effetti reali sui salari dei lavoratori si vedranno solo nel lungo periodo poichè le tranche di aumento retributivo sono spalmate nei mesi successivi fino ad arrivare al 2022.

Trattandosi, nel comparto agricolo, di una contrattazione provinciale gli aumenti retributivi (definiti e da definire) interessano solo i lavoratori delle province coinvolte, pertanto i benefici non saranno per l’intera platea dei lavoratori. Rimarranno infatti escluse, almeno per il momento e fino a che non ci sarà una diffusione capillare dei rinnovi, tutti i lavoratori di quelle province in cui aziende e sindacati non riescono a trovare un accordo per adeguare i minimi salariali.

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