Bruno Giordano, magistrato, è stato nominato recentemente su proposta del Ministro del Lavoro direttore capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Il nuovo capo dell’Inl – in un’intervista realizzata in collaborazione con il manifesto – ha parlato del dramma delle morti e degli incidenti sul luogo di lavoro, proponendo soluzioni concrete per risolvere il problema che affligge la nostra penisola (si contano in media tre morti al giorno) e assicurare ai lavoratori le dovute tutele.
Nel corso dell’intervista pubblicata da il manifesto in edicola oggi, Giordano ha espresso le proprie perplessità circa il ricorso alla patente a punti per incentivare le imprese a garantire la sicurezza sul lavoro, già prevista dal Testo unico sulla Sicurezza nel 2008 ma mai attuata:
“La patente a punti è un‘idea buona ma in 13 anni non è stata realizzata non solo per ragioni politiche ma anche per ragioni tecniche. I ministri che si sono succeduti sono stati di tutti gli orientamenti politici. L’idea è giusta ma la norma prevede tutto un iter normativo che presupporrebbe accordi di verifiche e pareri e anche di veti incrociati“. Insomma un labirinto di norme e obblighi che non aiuterebbe lo sviluppo economico delle imprese e dell’occupazione.
Giordano è invece di diverso avviso. Ecco lo stralcio dell’intervista in cui lancia la sua visione a proposito del ruolo dell’Ispettorato su queste delicate tematiche:
“E allora che fare?“
“Ritengo che sia più utile e più efficiente che gli organi di vigilanza abbiano rafforzato il potere di sospensione dell’attività di impresa quando rilevano reati di un certo tipo o una quota di lavoratori a nero”.
“Ora è del 20%”
“Abbassando questa percentuale e aumentando l’efficienza del potere di sospensione gli ispettorati
arrivano in un luogo dove trovano delle violazioni e sospendono le attività per metterle a norma. Allora lì si fa un favore sia allimpresa che ai lavoratori e si evitano incidenti e morti”.
Stando a quanto dichiarato dal nuovo capo dell’Inl – dunque -, sebbene la patente a punti sia una buona idea sulla carta, nei fatti risulta poco applicabile, per cui la strategia migliore per assicurare la sicurezza ai lavoratori è quella di aumentare le possibilità per gli ispettori di fermare temporaneamente le imprese che non rispettano le norme.
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