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Caporalato e sfruttamento di braccianti costretti a vivere tra lo sterco animale: l’orrore viene dal Nord

Le cronache dello sfruttamento di manodopera nei campi e del caporalato questa volta dicono: “orrore nel mantovano”.

Così hanno definito i giornali della provincia di Mantova (Lombardia) la situazione scoperta dai carabinieri di braccianti agricoli sottopagati e costretti a vivere in condizioni senza dignità. E che hanno portato all’arresto di due imprenditori originari del Bangadesh per caporalato.

A Castellucchio, comune della provincia lombarda i due gestivano un’azienda agricola deputata alla produzione di ortaggi di origine asiatica destinati essenzialmente all’esportazione.

Durante i controlli i militari hanno trovano in attività 4 braccianti agricoli, anche essi bengalesi, costretti ad alloggiare in locali con condizioni igienico-sanitarie degradanti, tra rifiuti, scarti di lavorazioni, sterco di animali e sporcizia di ogni tipo.

Inoltre i 4 – seppur regolarmente assunti e denunciati all’ufficio del lavoro – erano sfruttati con carichi di lavoro gravosi e orari prolungati in cambio di tariffe salariali al di sotto del minimo previsto dai contratti nazionali di lavoro previsti per la categoria.

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