Il 27 settembre il Premier Mario Draghi incontrerà Imprese e sindacati per un incontro formalmente convocato per affrontare il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In questa occasione, secondo quanto anticipa il quotidiano la Repubblica in edicola oggi, Draghi potrebbe lanciare formalmente l’idea di un Patto sociale per al ripresa tra mondo delle associazioni datoriali e sindacati.
Si parlerà anche di salario minimo? Di un provvedimento che garantisca ai lavoratori una retribuzione minima riconosciuta dalla legge? Una risposta ‘sicura’ a questi interrogativi la offre proprio ‘Repubblica’ sulle cui colonne si legge:
“Non si parlerà tuttavia di salario minimo legale – strumento che fra l’altro piace poco sia agli industriali sia ai sindacati, e al momento non compare nell’agenda del Governo – sebbene sia fra i temi più discussi dalle forze politiche. Con il PD, 5S e Leu pronte a prospettarlo al premier come uno dei pilastri del costituendo Patto per la ripresa“.
Dunque, secondo quanto si apprende, il premier Draghi non accennerà in alcun modo all’idea di una legge che favorisca un salario minimo, evidentemente per tenere in equilibrio la sua maggioranza, con PD-M5S-LeU che per ora sono gli unici partiti ad aver mostrato interesse verso la proposta perorata in alcune interviste da Enrico Letta (PD) e Giuseppe Conte (M5S). E sullo sfondo rimane sempre una certa diffidenza dei sindacati e Imprese, a meno che non si pensi di tutelare pienamente il loro ruolo e della contrattazione collettiva nel determinare i salari.
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