Il 6 e il 7 ottobre avrà inizio il percorso di formazione predisposto dalla Fiom nazionale al quale parteciperanno le delegate e i delegati del territorio imolese.
Per la Fiom di Imola il tema della formazione è centrale, è una scelta strategica e mirata per rafforzare le competenze e la preparazione ad ampio spettro dei nostri delegati. Il corso si completerà con il percorso formativo intrapreso con la Fiom di Bologna e con la collaborazione avviata con la Fondazione Sabattini, nell’ottica di sviluppare un iter formativo interattivo con le altre realtà sindacali, come momento di confronto e di arricchimento.
Il nostro modello di sindacato è tutto incentrato sulla figura delle delegate e dei delegati come nostra forza motrice, e da sempre mira a migliorare le condizioni delle persone che lavorano. Il valore aggiunto dei nostri delegati è stato rivalutato durante il periodo più buio della pandemia, perché se la nostra struttura ha retto all’urto deflagrante del Covid dobbiamo dire grazie al loro lavoro instancabile.
“Sapere del lavoro, insieme e giustizia sociale” sono le parole simbolo di questo corso che spazierà dalla dimensione globale a quella locale, mettendo in connessione il reparto della fabbrica, dove si produce e si lavora, con il mondo dell’economia globale che sta fuori. I delegati si confronteranno su temi riguardanti la conoscenza del luogo di lavoro, la contrattazione, la salute e la sicurezza, l’organizzazione del lavoro ai tempi di industria 4.0. Comprenderanno meglio le trasformazioni tecnologiche e organizzative in atto nelle imprese e gli effetti della competizione globale sul mondo del lavoro; in effetti, le trasformazioni sono così veloci, che senza una formazione adeguata si rischierebbe di essere travolti dai cambiamenti.
Non bisogna dimenticare che lo sviluppo economico del territorio imolese si basa in maniera preponderante su una straordinaria realtà cooperativa, unica nel paese per cultura e densità di insediamento. Le due cooperative Sacmi e Cefla rappresentano il perno della nostra struttura metalmeccanica con 2.450 tra dipendenti e soci, diverse imprese controllate e oltre 1.000 tra lavoratrici e lavoratori dell’indotto.
La caratteristica saliente e distintiva della cooperazione è quella di salvaguardare collettivamente l’occupazione sulla base del principio della mutualità: in un mondo in cui il fine del profitto è l’unico obiettivo a cui si tende, possiamo affermare che il tratto distintivo della cooperazione è ancora questo? Come sindacato si rende quanto mai opportuno aprire una riflessione sui temi della cooperazione, e costruire una classe di delegate e delegati che con forza e competenza possano rilanciare questi valori.
Un vecchio sindacalista affermava che bisogna conoscere a menadito il reparto della fabbrica dove si lavora, ma si deve anche “pensare il mondo”; allora ben venga questo corso per formarsi, per contrattare e unificare il mondo del lavoro sempre più frammentato e diviso, partendo dalla fabbrica e dal sapere del lavoro per provare a costruire insieme un mondo dove la giustizia sociale, la solidarietà, la dignità della persona non siano solo belle parole pronunciate ad effetto, ma corrispondano a realtà.
Stefano Moni, segretario generale Fiom Imola
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Fonte: fiom-cgil.it