Così come concordato nell’incontro dello scorso 29 settembre, in cui erano stati rappresentati gli andamenti dei programmi della Divisione Aerostrutture e le conseguenti ricadute nel biennio 2022/2023 sulla saturazione delle risorse dirette dei vari siti, oggi nel corso della riunione di aggiornamento con i vertici di Leonardo si è entrato nel merito delle questioni.
È stata illustrata la mission produttiva di ogni sito nel lungo periodo, così come da noi richiesto, ed appare chiaro che è necessario dare prospettiva al sito grottagliese, attualmente unicamente focalizzato sulla fabbricazione e montaggio delle sezioni “44” e “46” del programma “Boeing 787” con tecnologia “one piece barrel” (mono cliente e mono programma), risultando perciò fortemente esposto alle fluttuazioni del rate del prodotto Boeing.
Motivo per cui, già da inizio 2020 – come ricordato dall’azienda – è partito un percorso di diversificazione dei prodotti, attraverso bilanciamento con programmi militari ed identificazione di nuove iniziative non limitate al mondo aerospazio e difesa.
Al già ben noto civile del 787, quindi, verrà affiancato il progetto militare.
Il processo in corso di diversificazione, culminato con l’acquisizione di un programma militare sul Sito di Grottaglie e le nuove opportunità, potranno garantire in sintesi un riequilibrio dei carichi di lavoro a partire dal 2024, confermandone le capacità distintive nel campo di assiemi complessi in composito, nella ipotesi comunque necessaria di un recupero dei livelli produttivi del 787.
Gli impatti positivi derivanti dalle nuove iniziative potranno dare effetti solo a partire dal 2024. I livelli di saturazione del biennio 2022-2023 restano fortemente influenzati dalla risalita dei livelli produttivi legati al Programma Boeing 787 e le ipotesi alla base dell’analisi attuale dei carichi confermano un significativo vuoto lavoro nel 2022. Il calo produttivo potrebbe interessare anche Leonardo Logistic (ex Fata) che eventualmente utilizzerà gli stessi strumenti di gestione ponendo un’attenzione ai contratti di somministrazione in scadenza e che si proverà a salvaguardare.
Per la Fim Cisl, così come già sostenuto in precedenza, la prospettiva era necessaria per poi cimentarsi nel come gestirel’attuale momento. Chiaramente la CIG, il cui utilizzo è stato dato per scontato nell’incontro, è uno strumento da utilizzare nel transitorio che va gestito con cautela. Riteniamo utile e necessariodapprima utilizzare tutti quegli istituti già utilizzati nell’anno in corso (ferie solidali, formazione, prestiti e quant’altro) per fronteggiare l’emergenza e solo in ultima istanza ricorrere all’uso dell’ammortizzatore sociale. Per la Fim–Cisl, infine, risulta positiva l’apertura aziendale a produrre uno sforzo economico per integrare la CIG al fine di ridurre al minimo la perdita salariale dei lavoratori.
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Fonte: cisl.it