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Reddito di cittadinanza, “possibilità ai percettori di svolgere Lavoro Agricolo senza perdere il sussidio”


L’obbligo del Green pass per lavorare è entrato in vigore il 15 ottobre in tutti i luoghi di lavoro al chiuso e all’aperto. E ora in questi giorni le aziende agricole devono fare i conti con la ricerca fatica di braccianti agricoli con il Green pass per non incappare in sanzioni. Ricerca non facile considerato che molti sono stranieri, non vaccinati o vaccinati non sieri non riconosciuti dall’Ema (autorità europea del farmaco). C’è la soluzione tampone, certo, ma il costo di 15 euro ogni 48 ore non è una spesa indifferente soprattutto se pensiamo che si tratta di lavori dove il salario orario non arriva neanche alle 10 euro l’ora.

Per cui, secondo quanto riporta il portale di informazione sul mondo dell’Agricoltura Italiafruit.net, l’organizzazione di rappresentanza delle aziende agricole Confagricoltura avrebbe avanzato una proposta:

“Il Governo dovrebbe infatti pensare a una soluzione “tampone” temporanea per preservare lo svolgimento delle attività in campo, almeno nella prima parte della stagione agrumicola. “La raccolta è ormai alle porte in tutte le Regioni produttrici di agrumi. Ritengo, personalmente, che alle imprese di questa filiera vada dato il tempo utile per poter convincere la circoscritta categoria dei braccianti stranieri a vaccinarsi. Si deve necessariamente puntare sulla sensibilizzazione per fare comprendere loro la bontà della vaccinazione. Inoltre, come già sostenuto da Confagricoltura in passato, la scarsità di raccoglitori potrebbe essere in parte colmata dando la possibilità ai percettori del Reddito di cittadinanza di poter fare un lavoro agricolo stagionale senza perdere il diritto al sussidio”.

In altri termini Confagricoltura chiede di reintrodurre la norma già prevista lo scorso anno – con durata limitata e ora non più vigente – che diede nel corso del 2020 la possibilità ai percettori di Rdc di svolgere lavoro agricolo senza obbligo di fare la comunicazione all’Inps (in presenza di certe condizioni), facendo in modo da un lato che queste persone potessero ottenere un’altra fonte di reddito e, dall’altro che le aziende potessero contare sulla manodopera locale, soprattutto italiana, in un periodo in cui molti stranieri, per via dell’alto contagio del virus Covid19, erano tornati nei Paesi di origine.

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