Dopo le informazioni anticipate nei giorni scorsi dal nostro giornale (clicca qui) arrivano ulteriori dettagli sulle caratteristiche che assumerà l’Assegno unico e universale che il Governo farà partire dal 1° gennaio 2022, con l’emanazione di un decreto legislativo. Decreto che dovrebbe arrivare a breve, anche per dare l’opportunità agli operatori caf e patronato, e all’Inps stesso, di gestire puntualmente tutta la fase preliminare – per accedere all’Assegno sarà necessario avere ISEE – e l’apertura delle domande, che andranno fatte appunto all’Istituto previdenziale.
A svelare quali saranno gli importi nella fascia ISEE in cui si colloca la maggior parte delle famiglie italiane è l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore sulle cui colonne si legge:
“L’assegno unico arriverà previsa domanda ad hoc da presentare a partire da gennaio all’Inps. Gli importi saranno modulati in base all’Isee: 175-180 euro a figlio sotto i 15mila euro di Isee (250 dal terzo figlio in poi), che scendono progressivamente fino a 40-50 euro a figlio oltre i 40 mila euro di Isee. Dalle prime anticipazioni sul decreto attuativo, è confermato il superamento delle misure attualmente in vigore. Di conseguenza, l’altro lato della medaglia della riforma riguarderà le buste paga dei dipendenti, su cui i sostituti di imposta ogni mese applicano le detrazioni fiscali per i figli a carico, integrate con gli assegni al nucleo familiare (Anf), misure entrambeti destinate ad essere sostituite dal nuovo assegno dal 2022”.
Dunque iniziano a delinearsi il quadro di riferimento rispetto all’Assegno unico e universale, che andrà a sostituire l’Assegno temporaneo figli (valido da luglio a dicembre 2021), in particolare rispetto all’ISEE e alla cancellazione delle detrazioni fiscali e Anf in coincidenza con l’avvio dell’Assegno.
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