“Il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax è una scelta di buon senso, ma è importante che non si tratti dell’ennesimo espediente per prendere tempo e non scegliere: dobbiamo arrivare a questa nuova scadenza preparati, con una strategia lungimirante, condivisa con le parti sociali, nel quadro più ampio degli obiettivi di transizione ecologica che dobbiamo realizzare”.
Lo comunica in una nota il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, commentando l’approvazione a Palazzo Chigi del “Documento programmatico di bilancio per il 2022”, che illustra le linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica.
“Su queste imposte – aggiunge il sindacalista – continuiamo ad avere forti dubbi in quanto inefficaci e pericolose per la crescita e l’occupazione. L’imposta sul gusto dolce colpirebbe la grande maggioranza delle imprese del comparto delle bevande e risulterebbe perfettamente inutile rispetto agli obiettivi di salute pubblica che pretende realizzare. L’educazione alimentare, il sostegno alla dieta mediterranea e a consumi alimentari più consapevoli, non si realizzano con nuovi balzelli che danneggiano lavoratori e imprese: la leva pubblica va usata in modo diverso, per avviare, già nelle scuole, percorsi di educazione, ed eventualmente prevedere bonus fiscali premiali capaci di agevolare l’innovazione verso linee di prodotti più salubri. Da parte sua, l’imposta sulla plastica colpirebbe tutte le imprese, anche le più innovative, quando sappiamo che il vero problema non è la plastica in sé ma l’utilizzo che se ne fa”.
“A febbraio 2020 – conclude Rota – era stata annunciata dal Governo di allora l’apertura, in tempi rapidi, di tavoli di confronto con imprese e parti sociali su questi temi, ma poi, a parte qualche sporadico incontro, non se ne è fatto nulla. Serve invece un confronto costante con il mondo del lavoro per sviluppare una progettualità a sostegno delle filiere etiche, dell’innovazione, e della consapevolezza dei consumatori, e speriamo il Governo ne tenga conto”
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Fonte: cisl.it