“Registriamo positivamente l’attenzione che Trenitalia, società del gruppo Fs, mostra sulla sicurezza, ma occorre impegnarsi ancora di più. Quando si parla di un tema del genere non bisogna mai ritenersi pienamente soddisfatti dei risultati, specie se il fenomeno prosegue”. È quanto dichiara Gaetano Riccio, Coordinatore nazionale Fit-Cisl per la Mobilità ferroviaria, in occasione del suo intervento, a titolo unitario, al workshop sulla sicurezza organizzato dalla stessa Trenitalia.
Prosegue Riccio: “Da tempo il sindacato è in prima linea per arrivare a eradicare il triste fenomeno degli incidenti sul lavoro, che in questo 2021 causano circa due morti al giorno di media. In particolare chiediamo a Trenitalia e a tutti i suoi fornitori di servizi di intensificare la formazione dei dipendenti in materia di sicurezza e di salute, così come previsto dall’art. 35.6 del contratto collettivo di lavoro nazionale, e di farlo non solo in occasione dell’assunzione o del cambiamento di mansione, ma con campagne sistematiche a cadenza annuale e rivolgendosi a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Gli obiettivi e i temi di questa formazione vanno condivisi con le organizzazioni sindacali stabilendo un piano nazionale per la definizione delle materie da approfondire e degli obiettivi da perseguire. La formazione è infatti la prima e più importante arma di prevenzione.
Altra proposta riguarda lo sviluppo anche all’interno del trasporto ferroviario della cosiddetta “no blame culture”, la cultura della non colpevolizzazione di coloro che hanno sfiorato un infortunio (i cosiddetti “near miss”), che è fondamentale per studiare tutti i processi organizzativi e produttivi che hanno portato ad evitare conseguenze da infortunio sul lavoro. Normalmente le lavoratrici e i lavoratori che hanno sfiorato un incidente o un infortunio tendono a nascondere l’accaduto. Lo fanno per paura delle possibili ripercussioni dal punto di vista disciplinare. Le aziende, invece, dovrebbero agevolare tra i dipendenti la divulgazione degli accadimenti: ci sarebbe materiale per approfondire le cause di potenziali incidenti e le misure da adottare per evitarli.
Nemmeno l’analisi dei rischi va trascurata: essa deve comprendere quelli derivanti da fattori umani e organizzativi, come il carico di lavoro, la progettazione del lavoro, la fatica o l’adeguatezza delle procedure”.
Conclude il Coordinatore nazionale della Fit-Cisl per la Mobilità ferroviaria: “La strada è chiara, il nostro impegno è continuo, ma per raggiungere un obiettivo di questo genere è indispensabile il coinvolgimento di tutti ed è esattamente questo ciò che chiediamo”.
Continua a leggere qui
Fonte: cisl.it