Dopo le voci che erano circolate nei giorni scorsi, oggi arriva la conferma da parte della viceministra dell’Economia Laura Castelli, esponente di primo piano del M5S (in foto con Giuseppe Conte).
Il Reddito di cittadinanza dal 2022 subirà una decurtazione nell’importo per chi rifiuta un’offerta di lavoro, si è parlato nello specifico del rifiuto della seconda offerta di lavoro.
Ecco quanto dichiara la Castelli intervistata dal quotidiano la Repubblica in edicola oggi:
“Però sono previsti maggiori controlli per prevenire gli abusi, e anche un décalage dell’assegno“, fa notare la giornalista.
«Come tutte le riforme – afferma la viceministra – , anche il Reddito di cittadinanza aveva bisogno di un tagliando, ma nella legge di Bilancio non ci sarà solo questo. Sono miglioramenti che abbiamo proposto come Movimento e che, per quel terzo di percettori che può essere impiegato, semplificano anche le procedure dei progetti di inclusione dei Comuni. E poi l’altro aspetto è quello delle politiche attive. Le Regioni hanno speso solo il 20% delle risorse date per la riforma dei centri dell’impiego. Spingeremo ancora su questo, ma coinvolgiamo anche le agenzie private. Ci sarà anche un intervento sulla computabilità del reddito da lavoro, in sostanza sarà più conveniente accettare anche lavori a termine. Quanto al décalage, che c’è anche nella Naspi, l’obiettivo è quello di dare una maggiore motivazione ad accettare le proposte. Così il Reddito ne esce migliorato e rafforzato».
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