Durante la Cabina di regia del Governo, ieri, sono emerse le ultime ipotesi di lavoro sulla riforma degli ammortizzatori sociali a cui sta lavorando il Ministro del Lavoro Andrea Orlando (in foto). Ipotesi che interessano anche la Naspi, il trattamento di disoccupazione, che dal 1° gennaio 2022 si presenterà, per alcuni aspetti sotto una diversa veste.
Innanzitutto ci sarà un intervento sul meccanismo del décalage, la riduzione dell’importo del 3% mensile che oggi decorre dal 4° mese, e che dovrebbe slittare in avanti, anche se di poco. Nelle scorse settimane si era parlato di uno slittamento al 6° mese. Ora, secondo quanto si apprende dall’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, ci sarebbe in ballo una nuova ipotesi: il taglio del 3% opererebbe diversamente a seconda dell’età del soggetto percettore Naspi.
Ecco quanto si legge:
“il taglio dell’indennità di disoccupazione scatterebbe dal sesto mese (ottavo per gli over 55): con questa modifica, in sostanza, per i primi sei mesi (o otto) il disoccupato percepisce per intero l’assegno che è pari a circa l’80% dell’ultima retribuzione)”.
Una distinzione tra over55 e under55, dunque, che dovrebbe avere lo scopo di garantire maggior reddito (anche se di poco) ai primi, poichè trattasi di persone che si collocano in un’età in cui – statisticamente – diventa più difficile portare a termine una ricerca di lavoro. Secondo quanto si apprende il Governo quindi intenderebbe offrire loro, con la Manovra che sarà approvata entro fine anno, dal 1° gennaio 2022 una tutela ‘reddituale’ in più nella fase di disoccupazione facendo partire il taglio dell’importo Naspi dall’8° mese.
Le informazioni che filtrano in questi giorni non sono complete di ogni sfaccettatura. Tuttavia, è verosimile ipotizzare, come già accaduto per la sospensione del décalage Naspi in corso in questi mesi (da giugno a dicembre 2021) che riguarderà anche per i trattamenti Inps già avviati precedentemente alla data di entrata in vigore, che dovrebbe appunto essere il 1° gennaio 2022.
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