“Abbiamo di fronte a noi il compito della ricostruzione, un’opera paragonabile a quella della generazione del dopoguerra. Allora fu decisivo il Piano Marshall e il ruolo degli USA. Oggi abbiamo il PNRR e dotazioni complessive per oltre 500 miliardi nei prossimi anni. È davvero la nostra occasione irripetibile, da non sprecare. Bisogna spendere, ma anche spendere bene. Serve un balzo in avanti, verso un nuovo modello di sviluppo sostenuto e sostenibile che riscopra i principi dell’economia sociale di mercato e metta al centro la partecipazione dei lavoratori”. Lo ha detto oggi a Roma il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra al convegno della First Cisl sul ruolo della banche per l’attuazione del Pnrr.
“Bisogna procedere con la concreta messa a terra dei progetti e degli affidamenti necessari per far partire i tavoli di partenariato. Aspettiamo su questo tema la convocazione del Premier Draghi per firmare il primo atto di una governance partecipata, per assicurare qualità di spesa, certezza dei tempi, verifica delle ricadute economiche e occupazionali. La pandemia e la recessione hanno avuto come altro effetto la riscoperta della centralità dell’azione dello Stato sia negli interventi di emergenza a favore di famiglie e imprese sia nella consapevolezza che la chiave per ripartire sono gli investimenti pubblici per rilanciare l’occupazione, realizzare infrastrutture materiali, sociali e digitali, rafforzare politiche di sviluppo per il riscatto delle aree depresse, promuovere politiche industriali.
E gli investimenti pubblici devono fare da driver anche agli investimenti privati, perché da soli non basteranno ad aumentare in modo strutturale il tasso di crescita dell’economia italiana. Per questo abbiamo bisogno di un grande patto tra istituzioni nazionali e locali, le parti sociali ed anche le banche, soprattutto quelle pubbliche che devono essere valorizzate, per uscire dal ‘tunnel mercatista’ delle banche private, che spesso ricercano solo profitti a breve termine. Sarà fondamentale il ruolo del credito per l’attuazione del Pnrr, nel solco di un’economia sociale di mercato. Va preservata la biodiversità assicurata dalle piccole e medie banche territoriali, che con le loro filiali possono valutare al meglio i bisogni e i rischi connessi al sostegno delle PMI e delle famiglie. È molto grave, a questo proposito, la costante riduzione della presenza fisica sui territori: 30% in meno gli sportelli negli ultimi dieci anni, con un saldo occupazionale negativo di 47 mila persone. E quest’anno si registrerà la chiusura di altri 1.000 sportelli. Una iattura per le famiglie, specie per gli over 65, spesso impreparati all’utilizzo del digitale”.
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Fonte: cisl.it