Il numero dei contagi continua a salire e il Governo sta già pensando a come evitare misure restrittive. Con il Green pass obbligatorio e la possibilità di far affidamento sul vaccino è infatti cambiato l’approccio, non si ragiona più nell’ottica delle misure drastiche che penalizzano lavoro e attività economiche ma si punta a soluzioni per evitarle.
Secondo quanto scrive l’edizione odierna del Corriere della Sera “il sistema ospedaliero regge, anche se in lacune città si stanno aumentando i posti disponibili in area medica e terapia intensiva in modo da rimanere sotto la soglia critica. Ma con l’arrivo del freddo e delle festività di dicembre bisogna avere pronto il piano per fronteggiare la ‘quarta ondata’ ormai partita in tutta Europa. ecco perchè sembra ormai scontato che lo stato di emergenza venga prorogato fino al 31 marzo. stessa sorte toccherà all’intera impalcatura messa su dal governo per fronteggiare il Covid, dal Cts alla strutta guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo”.
Dunque proroga dello stato di emergenza assai probabile, come d’altronde annunciato dal Ministro della Salute Roberto Speranza appena 7 giorni fa (clicca qui) e a quel punto proroga anche del Decreto sul Green pass obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro e svago e nuovo slancio per la campagna vaccinale con l’attesa 3a dose che sarà somministrata anche agli under 60.
Intanto si prevede che il culmine della 4a ondata ci sarà a dicembre e con le festività natalizie. “Con i numeri attuali è ragionevole aspettarsi il raggiungimento del plateau a quota 15mila casi giornalieri attorno a Natale. Questo non significa che avremo per forza gran parte delle regioni in giallo, perchè il sistema è molto legato ai ricoveri” osserva il professore Fabrizio Pregliasco virologo dell’Università di Milano al quotidiano Il Mattino in edicola oggi.
Fascia gialla: quali regioni rischiano?
Giallo in arrivo, ma per quali Regioni?
Secondo quanto si legge sul quotidiano napoletano le regioni ‘osservate speciali’, vale a dire quelle che negli ultimi giorni hanno registrato un “aumento dell’incidenza dei nuovi casi superiore al 30 per cento sono quattro: il Friuli-Venezia Giulia (42 per cento), le province autonome di Trento (35 per cento) e Bolzano (36 per cento), le Marche (30 per cento) e il Veneto (30 per cento). E poi c’è la Sardegna che ha visto aumentare l’incidenza del 70 per cento in una settimana”. In totale 5 territori tra regioni e province autonome.
Parzialmente diversa è invece la descrizione fatta dal CorSera sulle cui colonne si legge che “al momento l’Italia rimane bianca ma non è escluso che nel giro di qualche settimana alcune regioni – Friuli-Venezia Giulia in testa e poi Marche, Calabria e provincia di Bolzano – possano cambiare colore e diventare gialle”.
In estrema sintesi ad essere sotto osservazione sono complessivamente 7 regioni comprese le due province autonome.
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