Il trattamento integrativo di 100 euro, noto anche come Bonus Irpef od anche Bonus ex Renzi (+20€), dal 2022 sarà cancellato.
La conferma arriva direttamente dal Governo che ieri incontrando i sindacati ha illustrato la nuova proposta di riforma dell’Irpef, delle sue aliquote e scaglioni di reddito, ma è stato tranchant: “l’accordo politico raggiunto tra i partiti non si tocca”.
Ergo, dal 2022 i lavoratori, i percettori NASpI, i percettori della disoccupazione agricola, che hanno reddito fino a 28 mila euro, non riceveranno più il trattamento integrativo di 100 euro in busta paga o sul cedolino Inps.
La decisione è presa, dunque, e non si torna indietro. A riportare la notizia è Il Sole 24 Ore in edicola oggi sulle cui colonne si legge “il governo blinda l’intesa raggiunta dalla maggioranza sul fisco in legge di Bilancio, lasciando ai sindacati su posizione fortemente critiche“.
I leader sindacali Cgil, Cisl, Uil, rispettivamente Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, durante l’incontro “hanno ribadito la richiesta di un cambio di impostazione per destinare tutti gli 8 miliardi del pacchetto fiscale della manovra al taglio delle tasse di lavoratori dipendenti e pensionati, assorbendo anche 1 miliardo che l’accordo di maggioranza intende assegnare alla riduzione dell’Irap di professionisti e autonomi. Hanno chiesto di privilegiare i redditi più bassi, fino a 15mila euro tagliati fuori dall’intervento del Governo, anche con l’ampliamento della no tax area. Ma il titolare dell’Economia ha ribadito che il pacchetto fiscale in Manovra è frutto di tre incontri con i partiti di maggioranza che hanno portato all’accordo, pur esprimendo la disponibilità a convocare un tavolo di approfondimento tecnico sul fisco”.
Mentre il sindacato si riserva di avviare iniziative di mobilitazione dei lavoratori, il Governo va avanti e punta a far approvare in Parlamento l’intesa raggiunta la settimana scorsa che prevede una nuova modulazione delle fasce di reddito e le percentuali di prelievo che dal 1° gennaio 2022 determineranno questa situazione:
- per redditi fino a 15mila l’aliquota resta al 23%;
- per redditi 15-28mila l’aliquota scende dal 27% al 25%;
- per redditi 28-50mila l’aliquota scende dal 38% al 35%;
- per redditi oltre i 50mila si passa direttamente al 43%.
Con la riforma delle aliquote Irpef saranno anche riordinate le detrazioni fiscali e saranno riassorbiti i bonus. Il lavoro di definizione delle detrazioni non è stato, però, ancora definito.
Il riassorbimento del Bonus 100 euro riguarderà coloro che hanno redditi fino a 15mila euro e anche lo scaglione successivo, quelli che hanno redditi fino a 28mila euro. Ma il colpo più duro lo subiranno i primi (redditi fino a 15mila) poichè l’aliquota di previelo fiscale resta la stessa: il 23% senza ottenere il bonus 100 euro. Mentre lo scaglione 15-28mila avrà comunque una taglio dal 28% al 25%, che non andrà comunque a coprire per tutti l’intero importo del bonus 100 euro.
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