“Vedremo quali interventi metterà in campo il Governo per ridurre gli effetti negativi dell’inflazione ed i rincari delle bollette. Ma il primo strumento da utilizzare per tutelare le classi sociali più deboli rimane il fisco, attraverso una efficace riduzione delle aliquote e delle imposte. Poi serve dar corso al più presto un confronto per un patto sociale che metta al centro la crescita dei salari attraverso il rafforzamento della contrattazione”. Lo ha detto oggi il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del Consiglio Generale della Fim Cisl. “Sarebbe sbagliato se gli 8 miliardi previsti per la manovra fiscale non andassero interamente all’Irpef e inaccettabile se fossero interamente allocati su fasce medie e medio-alte, senza alcun intervento sui primi scaglioni di reddito, quello del lavoro debole e povero, dei pensionati più fragili, dei giovani, delle marginalità vere. Così come inaccettabile è il metodo che associa il dialogo sociale ad uno spazio “notarile” di accettazione passiva di punti di caduta esclusivamente politici. Per recuperare una situazione che, allo stato attuale, è per noi insoddisfacente, abbiamo chiesto al Ministro dell’Economia di aprire un confronto in sede tecnica dove cercare mediazioni per migliorare i criteri di ripartizione delle risorse senza stravolgere l’impianto generale della misura. Se non si guarda ai più deboli in questo momento si rischia di aumentare ulteriormente divari e diseguaglianze che offendono la giustizia sociale e frenano la crescita. Tanto più in un contesto minacciato dall’inflazione. Ci aspettiamo dunque un segnale da parte del premier Draghi e del Governo. Continueremo le mobilitazioni unitarie già programmate e in corso anche nei prossimi giorni, per cambiare i punti della legge di bilancio che sono socialmente iniqui e che penalizzano i più deboli. Noi vogliamo discutere una riforma complessiva del sistema fiscale in nome dell’equità e della progressività, alleggerendo il peso dell’Irpef, per lavoratori e pensionati, che oggi lo sostengono per oltre l’85% delle entrate complessive. Ridurre le tasse su lavoro e pensioni , cambiare la legge Fornero, attuare il Pnnr, un grande piano per il lavoro dei giovani e delle donne sono oggi per la Cisl le priorita’ per un confronto responsabile e costruttivo”.
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Fonte: cisl.it